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DivinoVolereDivinoAmore2

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Nel Divino Volere prendere l'Amore respinto dalle altre generazioni, fer... https://youtube.com/watch?v=9PBojvg-g2U&feature=shared
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Nel Divino Volere prendere l'Amore respinto dalle altre generazioni, fermare il singhiozzo di Dio

Febbraio 4, 1922 L’Amore ramingo e respinto dà in singhiozzo di pianto. Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù Si faceva vedere tutto affannato; il suo respiro era fuoco, e stringendomi a Sé mi ha detto: “Figlia mia, voglio refrigerio alle mie fiamme, voglio sfogare il mio Amore, ma il mio Amore è respinto dalle creature. Tu devi sapere che Io nel creare l’uomo, misi fuori da dentro la mia Divinità una quantità d’Amore che doveva servire come vita primaria delle creature, per arricchirsi, per sostenersi, per fortificarsi, e per aiuto in tutti i loro bisogni; ma l’uomo respinge quest’Amore ed il mio Amore va ramingo dacché fu creato l’uomo e gira sempre senza mai fermarsi, e respinto da uno corre ad un altro per darsi, e come è respinto dà in singhiozzo di pianto. Sicché l’incorrispondenza forma il singhiozzo di pianto dell’Amore. Onde, mentre il mio Amore va ramingo e corre per darsi, se vede uno debole, povero1 , dà in singhiozzo di pianto e gli dice: “Ahi, se non mi facessi andare ramingo e mi avessi dato alloggio nel tuo cuore, saresti stato forte e nulla ti mancherebbe”. Se vede un altro caduto nella colpa, dà in singhiozzo: “Ahi, se mi avessi dato l’entrata nel tuo cuore non saresti caduto!” Per 1 in altra versione prosegue : debole nella vita dell’anima, povero della mia Grazia, 6 quell’altro che vede trascinato dalle passioni, infangato di terra, l’Amore piange e singhiozzando gli ripete: “Ahi! Se avessi preso il mio Amore, le passioni non avrebbero vita su di te, la terra non ti toccherebbe, il mio Amore ti basterebbe per tutto”. Sicché in ogni male dell’uomo, piccolo oppure grande, lui ha un singhiozzo di pianto e continua ad andar ramingo per darsi all’uomo. E quando nell’Orto del Getsemani si presentarono tutti i peccati innanzi alla mia Umanità, ogni colpa aveva il singhiozzo del mio Amore; e tutte le pene della mia Passione, ogni colpo di flagello, ogni spina, ogni piaga, era accompagnata dal singhiozzo del mio Amore. Perché se l’uomo avesse amato, nessun male poteva venire; la mancanza d’amore ha germogliato tutti i mali ed anche le mie stesse pene. Io, nel creare l’uomo feci come un re, che volendo rendere felice il suo regno, prende un milione e lo mette in giro, affinché chi ne vuole ne prenda; ma per quanto gira, appena qualcuno prende qualche centesimo. Ora, il re è ansioso di sapere se i popoli prendono il bene che loro vuol fare, e domanda se il suo milione è finito, per mettere fuori altri milioni; e gli viene risposto: ‘Maestà, appena qualche centesimo [hanno preso]’. Il re sente il dolore nel sentire che il suo popolo non riceve i suoi doni e né li apprezza. Onde, uscendo in mezzo ai suoi sudditi incomincia a vedere, chi coperto di stracci, chi infermo, chi digiuno, chi tremante di freddo, chi senza tetto, ed il re nel suo dolore dà in singhiozzo di pianto e dice: ‘Ah, se avessero preso i miei soldi non vedrei nessuno che mi fanno disonore, coperti di stracci, ma ben vestiti; né infermi, ma sani; non vedrei nessuno digiuno e quasi morto per fame, ma sazi; se avessero preso i miei soldi nessuno sarebbe senza tetto, avrebbero potuto benissimo fabbricarsi una stanza per ricoverarsi’. Insomma, in ogni sventura che vede nel suo regno lui ha un dolore, una lacrima, e rimpiange il suo milione che l’ingratitudine del popolo respinge. Ma è tanta la bontà di questo re, che ad onta di tanta ingratitudine non ritira questo milione, lo fa continuare a girare, sperando che altre generazioni possano prendere il bene che gli altri hanno respinto, e così [lui possa] ricevere la gloria del bene che ha fatto al suo regno. Così faccio Io. Il mio Amore uscito2 non lo ritirerò; continuerà ad andare ramingo, il suo singhiozzo durerà ancora, fino a tanto che trovi anime che prendano questo mio Amore fino all’ultimo centesimo, affinché cessi il mio pianto e possa ricevere la gloria della dote dell’Amore che ho messo fuori a bene delle creature. Ma sai tu chi saranno le fortunate che faranno cessare all’Amore il singhiozzo del pianto? Le anime che vivranno nel mio Volere!…

https://www.youtube.com/live/yYlcPIS0kuQ?si=ZKHG5V84QdgHyGR4 Valore del meditare Le 24 Ore della Passione di NSGC Incontro del 15 settembre 2024 con Claudia Palladino
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Valore del meditare le 24h della Passione

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Documento da parte di Carla Moraglio
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I sette dolori di Maria (LP) (1).pdf3.13 KB
I Sette Dolori di Maria SS. nella D.V. - A5.pdf4.29 KB
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Esaltazione della Santa Croce

la Croce e'sacramento dagli scritti di Luisa Piccareta volume 4 25 aprile 1902 nella prima parte un video da Brera un altra storia 2016 su un quadro di Bramante infine alcuni brani della Sacra scrittura sulla Croce #croce #Gesù #divinavolontà

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Preghiera in onore della Festa dell'esaltazione della Santa Croce ✝

Libro di Cielo, dagli scritti di Luisa Piccarreta, la piccola figlia della Divina Volontà

Come la CROCE si trasforma nella Divina Volontà https://youtube.com/watch?v=zHucEm8r6z8&feature=shared
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Come la CROCE si trasforma nella Divina Volontà

Volume 11° Gesù ha santificato la Croce (Vol. 11, 18.11.1913) : “ Figlia mia, quando due volontà sono opposte tra di loro, una forma la Croce dell’altra. Così è tra Me e le creature: 215 quando la loro volontà è opposta alla Mia, Io formo la Croce loro e loro la Croce mia; Io sono l’asta lunga della Croce e loro quella corta; le aste, incrociandosi, formano la Croce. Invece, quando la volontà dell’anima si unisce con la Mia, le aste non sono più incrociate, ma unite tra di loro e, quindi, la Croce non è più Croce. Hai capito? Inoltre, Io ho santificato la Croce e non la Croce Me; perciò, non è la Croce che santifica, ma è la rassegnazione alla mia Volontà che santifica la Croce. La Croce tanto bene può operare, per quanto collegamento ha con la mia Volontà; non soltanto ciò: la Croce santifica, crocifigge parte della persona, ma la mia Volontà non risparmia alcunché, santifica tutto, crocifigge i pensieri, i desideri, la volontà, gli affetti, il cuore, tutto. Essendo luce, la mia Volontà fa vedere all’anima la necessità di questa santificazione e crocifissione completa, e l’anima stessa Mi incita a compiere il lavorio della mia Volontà su di lei. La Croce e le altre virtù, quando hanno qualche cosa, si accontentano e, se possono inchiodare la creatura con tre chiodi, considerano ciò un trionfo; invece, la mia Volontà, non sapendo fare opere incomplete, non si accontenta di tre chiodi, ma di tanti chiodi, quanti sono gli atti di mia Volontà che dispongo sulla creatura ”. #divinavolontà #croce #luisapiccarreta

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