Anime in Risveglio

𝐋𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐦𝐞𝐧𝐳𝐨𝐠𝐧𝐚 Dire la verità è come camminare su un filo sospeso sopra il vuoto. Tutti dicono di volerlo fare, ma quanti sono davvero pronti a rischiare l’equilibrio? La verità non è un atto spontaneo, non è un riflesso immediato. È un'arte, e come ogni arte, richiede disciplina, addestramento, fatica. Vedi, la maggior parte di noi è impegnata a raccontarsi storie. Ogni giorno, creiamo un romanzo su chi siamo, su cosa crediamo, su cosa vogliamo. E ci crediamo così tanto da dimenticare che non è la verità, ma solo un racconto ben costruito, adatto a tenerci al sicuro nella nostra zona di conforto. Il problema è che ci crediamo. Non siamo bugiardi professionisti; siamo semplicemente ciechi. Mentiamo senza nemmeno rendercene conto, e lo facciamo con una tale grazia che sembriamo sinceri anche a noi stessi. Eppure, la verità non è quel che pensi sia. Non è uno slogan, una frase a effetto da gettare in faccia agli altri per sembrare forti o autentici. La verità è scomoda. Quando la scopri, la senti nelle ossa, perché scardina tutto ciò che credevi di sapere su di te. Ecco perché pochi sono pronti a cercarla, figuriamoci a dirla. Devi prima scavare dentro le tue menzogne, frantumare ogni illusione che ti sei costruito per anni. Devi essere disposto a smontare te stesso pezzo per pezzo, fino a rimanere nudo davanti a ciò che sei davvero. Ma attenzione: una volta che la verità appare, non si può più tornare indietro. Non puoi più ignorarla, non puoi più mentire con la stessa facilità. La verità non ti concede tregua, ti chiama a diventare ciò che sei realmente. E questo, per molti, è un prezzo troppo alto da pagare. Maria Rayka

𝐐𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐢 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐥’𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 L'amore non è una chiave magica che apre una sola porta. Non è il trofeo che ottieni dopo aver corso una gara, né una meta da raggiungere. Se lo vedi come un premio, hai già perso. L’amore non si manifesta perché hai trovato “la persona giusta”, come se bastasse un colpo di fortuna o la combinazione perfetta di eventi. Non aspettare che arrivi qualcuno a farti sentire "completo". Questo è solo un comodo inganno, la scusa perfetta per rimandare il lavoro più importante: imparare ad amare. L’amore non è là fuori da cercare come un tesoro nascosto. È una fiamma che devi accendere dentro di te e che, se è vera, non si spegne quando qualcuno se ne va, né si accende solo alla presenza di una persona. Se ami davvero, non puoi amare in modo frammentario, come se ogni relazione fosse un’isola isolata in mezzo al nulla. L’amore è una corrente che attraversa ogni cosa, che ti connette al mondo intero. Se il tuo cuore è chiuso, non c'è relazione che possa aprirlo. Se invece impari a vedere la vita stessa come degna d’amore, allora, chiunque incontri sarà solo un riflesso di quel fuoco interiore che hai coltivato. Non è una questione di trovare la persona giusta, è una questione di diventare la persona giusta. L’amore non si risparmia, non si dosa. O lo sei, o non lo sei. Quando ami davvero, non ami solo l’altro. Ami tutto ciò che è, tutto ciò che ti circonda. L’amore non ha bisogno di “qualcuno” per esistere. Ha bisogno di te, del tuo coraggio di lasciarlo fluire senza aspettare nulla in cambio. Maria Rayka

"𝐋𝐚 𝐕𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐒𝐞𝐩𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐑𝐮𝐦𝐨𝐫𝐞" Vuoi davvero sapere cosa ti tiene inchiodato in questa gabbia invisibile? Non è il sistema, non è la politica, non sono nemmeno le multinazionali che tutti amano incolpare. È la tua mente. Sì, proprio quella, la tua adorata mente che non fa altro che correre dietro a giochi di prestigio, illusioni che continui a chiamare realtà. Ti bombardano di stimoli, te li becchi tutti. Perché? Perché ami essere distratto. Ami non dover guardare in faccia il vuoto che ti porti dentro. È scomodo, vero? Meglio scorrere sullo schermo, meglio riempire la testa di notizie inutili, gossip, paure preconfezionate. Ti tengono lì, incatenato con il consenso entusiasta di chi non ha mai davvero messo in discussione il proprio stesso pensare. Il trucco è sempre lo stesso: più sei pieno di spazzatura mentale, meno hai spazio per l'unica cosa che conta davvero. Te. Non sei qui per collezionare idee altrui, ma per guardare dove non hai mai avuto il coraggio di guardare. Dentro. Vuoi il controllo? Inizia a demolire le menzogne che ti racconti ogni giorno. Le catene non sono là fuori. Maria Rayka

𝐑𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚 𝐀𝐫𝐢𝐚 𝐍𝐮𝐨𝐯𝐚: 𝐋𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐏𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐢 𝐃𝐢𝐬𝐬𝐨𝐥𝐯𝐚 Non è che ti manca qualcosa, è che ti porti dietro troppo. Zavorre emozionali, storie che si trascinano, pensieri che girano in loop. Ti attacchi ai ricordi come fossero ancora vivi, ma sono solo spettri. Vuoi sapere il segreto? Lascia andare tutto. Non chiudere cicli perché “devi” o perché qualcuno ti ha detto che è giusto. Fallo perché sei stanco di vivere sempre nello stesso cerchio, stanco di respirare aria stantia. Ogni cosa che non molli, ti trattiene. Ogni porta che non chiudi ti tiene prigioniero. Ti accanisci, resisti, ma alla fine rimani fermo. E sai cosa succede a chi non si muove? Diventa vecchio, dentro. Trasformarsi è doloroso? No, è solo il tuo ego che si lamenta. Quella parte di te che ha paura di svanire, che si sente definita dalle tue vecchie ferite, dalle tue vecchie storie. Ma tu non sei le tue storie. Non sei nemmeno chi pensavi di essere ieri. Quindi smettila di raccogliere polvere. Spazza via, rinnova tutto, lascia che le finestre aperte facciano entrare un’aria diversa. Non è un invito a dimenticare, ma a evolvere. Ogni istante è una nuova occasione per essere chi sei davvero, non chi eri un secondo fa. Se continui a ripeterti che non puoi, è solo perché hai paura del vuoto. Ma è proprio nel vuoto che nasce la libertà. Maria Rayka

𝐈𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐚 𝐨𝐬𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐟𝐚𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨, 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐭𝐮𝐨𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐢. Sei in attesa di qualcosa che potrebbe non accadere mai, o stai agendo per cambiare ciò che è già qui? 𝐏𝐫𝐞𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐫𝐬𝐢 è una trappola mentale che ci blocca, ci tiene fermi in una tempesta di supposizioni. Ma 𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐫𝐬𝐢, occuparsi davvero, è un atto di coraggio. È guardare in faccia la realtà e prendere in mano ciò che possiamo trasformare. 𝐋𝐞 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐞 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐳𝐢𝐨𝐬𝐞. Spenderle in timori non concreti è come versare acqua in un vaso rotto. Possiamo invece usare quella forza per costruire, passo dopo passo, qualcosa di stabile. Non c'è bisogno di affannarsi per ciò che non possiamo controllare, c'è invece bisogno di azione mirata, di sguardo lucido su ciò che possiamo modificare. Dirigi le tue energie verso ciò che conta davvero. Agisci con consapevolezza e determinazione. Il potere di trasformare la tua realtà è già dentro di te, non sepolto nelle incertezze che ti trattengono. Maria Rayka

Ho pubblicato questo video con un testo bellissimo dal titolo “LETTERA ALLA MADRE” Vi consiglio la visione… fa riflettere molto https://www.facebook.com/share/v/Kbregv3oN28jZfbX/?mibextid=WC7FNe

Cavolo! Mi ero dimenticata di mettere l’invito alla diretta anche qua su telegram! TITOLO: IL CORAGGIO DI ESSERE IDIOTA C’è qualcosa di molto potente in un’idea che tutti ignorano, un’idea che sfida ciò che ci è stato insegnato. E se ti dicessi che il coraggio di essere idioti è esattamente ciò di cui hai bisogno? Potrebbe suonare strano, o forse solo provocatorio, ma dietro questa parola si nasconde una chiave. Una chiave per vedere le cose in modo diverso, per riscoprire una verità che la maggior parte delle persone non ha mai considerato. Non ti svelerò altro. Se hai il coraggio di esplorare il significato nascosto e scoprire di cosa stiamo veramente parlando, ti aspetto il STASERA 12 Settembre alle ore 21 In diretta ZOOM Hai il coraggio di essere idiota? Scoprilo. ⚠️I codici di accesso li condividerò come sempre sul gruppo PROMEMORIA DIRETTE PER RICEVERLI CLICCA QUA ⬇️ https://chat.whatsapp.com/K3LHAycxoKi6HGVIvjsSs7

Ci sono momenti in cui mi fermo a riflettere su tutte le vite che ho attraversato, su tutte le percezioni che si sono posate su di me. Per alcuni sono un errore, per altri una possibilità. Eppure, ciò che sono davvero, rimane nascosto, celato dietro le ombre di aspettative, proiezioni, giudizi. Come se fossi uno specchio distorto che riflette frammenti… frammenti che però appartengono agli altri, non a me. Non possiamo decidere il colore delle lenti attraverso cui ci osservano, né possiamo cambiare le loro sfumature. Forse il segreto non è lottare per essere capiti, ma per capirsi. Restare saldi nel nostro Essere, nell'intimità profonda di chi siamo, nonostante la confusione esterna. Alla fine della giornata, quello che resta non è il riflesso che gli altri hanno proiettato su di noi, ma la sostanza che abbiamo costruito dentro di noi. In quella quiete, c'è la verità più autentica: noi, al di là di ogni percezione, liberi da ogni filtro. Maria Rayka

𝐓𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢𝐜𝐢 “𝐒𝐈” 𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐭𝐮𝐨𝐢 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐛𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐨𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐥𝐞𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢 𝐮𝐜𝐜𝐢𝐝𝐞 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 La consapevolezza di sé è una strada che richiede attenzione costante a come ci sentiamo dentro, un’attenzione che non può essere sacrificata per il desiderio di piacere agli altri o di essere sempre a disposizione. C’è una differenza importante tra aprirsi agli altri e lasciare che la nostra energia vitale venga consumata dalle aspettative esterne. Imparare a stabilire dei confini sani non è un atto di egoismo, ma un modo per prendersi cura di sé e degli altri. Quando permettiamo agli altri di invadere i nostri spazi senza riflettere, rischiamo di perdere una parte di noi stessi, quella parte profonda che ci collega a chi siamo veramente. Ogni volta che diciamo "sì" quando dentro di noi vorremmo dire "no", ci allontaniamo un po’ di più dalla nostra autenticità. Questo non solo ci allontana da noi stessi, ma crea una falsa connessione con gli altri che, anziché nutrire, finisce per svuotare. Essere consapevoli di sé, ovvero mantenere la presenza e la consapevolezza nel momento presente, trova grande supporto nel saper dire di no quando necessario. Quando riusciamo a mettere dei limiti senza sentirci in colpa, non solo proteggiamo la nostra energia, ma rafforziamo anche la nostra presenza interiore. È come mantenere salda la nostra consapevolezza, senza farci trascinare dalle richieste e dalle aspettative esterne. Stabilire dei confini non significa chiudersi o allontanarsi dagli altri, ma accogliere ciò che è davvero in sintonia con noi, con saggezza e discernimento. È un modo per mantenere viva la nostra presenza interiore, senza farla spegnere dalle influenze esterne. Maria Rayka

Il percorso verso la scoperta di sé non è adatto a chi cerca la comodità. È un cammino per coloro che sono pronti a guardarsi dentro con sincerità, affrontando le proprie illusioni e false identità per scoprire ciò che è reale. Il ricordo di sé (Risveglio) non è una meta lontana da raggiungere, ma una pratica quotidiana, una presenza che deve essere costantemente rinnovata. Ogni giorno siamo immersi in un flusso di eventi che, a prima vista, sembrano accidentali, ma in realtà sono manifestazioni precise del nostro stato interiore. Le “difficoltà” che incontriamo non sono ostacoli, ma strumenti essenziali per la nostra crescita, occasioni per risvegliarci al nostro vero potenziale. Quando smettiamo di fuggire dalle situazioni scomode e iniziamo a osservare attentamente ciò che la vita ci offre, emerge una nuova comprensione: non siamo semplici vittime delle circostanze, ma partecipanti attivi nel creare le nostre esperienze. Il ricordo di sé, il risveglio, non è un momento singolo o un colpo di scena, ma un processo continuo e deliberato, una pratica costante di consapevolezza di chi siamo realmente. Non è un concetto astratto, ma una realtà tangibile che si manifesta nel modo in cui rispondiamo alle situazioni quotidiane. Non è importante accumulare conoscenze o tecniche, ma piuttosto vivere la verità di chi siamo attraverso l'esperienza diretta della vita. Ogni relazione, ogni sfida, ogni attimo di silenzio è un'opportunità per coltivare il ricordo di sé e avvicinarsi alla nostra essenza più profonda. Per coltivare la consapevolezza di sé, dobbiamo smettere di cercare risposte all'esterno e iniziare a rivolgerci verso l'interno, affidandoci a ciò che sentiamo dentro di noi. Dobbiamo abbandonare le maschere che indossiamo per conformarci agli altri o per proteggerci dal dolore, e affrontare il rischio di essere autentici. Solo così possiamo sperimentare la vera libertà: la libertà di essere presenti a noi stessi, senza maschere, senza inganni. Il ricordo di sé ci rivela che non siamo separati dal tutto, ma che la nostra essenza è parte integrante dell’universo. Non esiste una divisione tra noi e il cosmo, tra l’ombra e la luce; tutto è un'unica espressione della stessa energia. Così, attraverso l'accettazione di ciò che è, l'apertura all’esperienza e la pratica del ricordo di sé, ci risvegliamo al miracolo della vita e alla verità del nostro essere. Non c'è più una ricerca frenetica, ma solo un continuo sforzo di presenza consapevole, nella consapevolezza che già siamo ciò che stiamo cercando Maria Rayka