Fiori di Fuoco

https://www.instagram.com/reel/C-XLjeJsGbE/?igsh=MXJ2MHR4bjUxbGRweQ== Non poteva essere che uno così d'altronde a interpretare il personaggio di "The Mask".

Il nostro compito cari amici, e sarà trattazione del mio prossimo video pubblico, è quello di cogliere i principi spirituali che sono al di là degli atteggiamenti, delle parole, e delle fattezze della persona. In questo preciso momento evolutivo è difficilissimo realizzare ciò, tant'è che oggi siamo formati in modo da poter in certo modo nascondere la nostra bontà o la nostra cattiveria. In realtà la nostra fisionomia tradisce già molto, e chi se ne intende può leggere molte cose nei tratti del viso. Oggi è però ancora possibile che il furfante sorrida amorevolmente con la faccia più innocente e venga preso per un uomo per bene. Ed è anche possibile il contrario, che rimangano cioè sconosciuti i buoni impulsi che vivono nell'anima. È possibile che l'avvedutezza o la stupidità, la bellezza o la bruttezza che vivono nell'anima si celino dietro la fisionomia generale di questa o quella categoria di uomini. Non è forse così? Non vi è msi capitato cdi fidarvi di quel tale che era così buono, gentile, disponibile, e poi sempre costui si è rivelato il perfetto opposto? Avete mai avuto a che fare, per esempio, con dei narcisisti patologici? Eh, più o meno così... non riusciamo ancora a vedere al di là del velo... Ma in futuro non sarà più così. Nell'epoca che seguirà la nostra, dopo un periodo di grande tribolazione che viene definito "La guerra di tutti contro tutti" (state sereni, non è per domani mattina) le cose cambieranno e come dentro sarà fuori. In questo futuro periodo, Steiner e Tolkien ne hanno parlato ampiamente, su tutta la fisionomia dell'uomo starà scritto se egli è buono d'animo o cattivo d'animo; l'uomo porterà l'intimo dell'anima nella fisionomia, nel suo aspetto esteriore. Gli orchi interiori appariranno in egual modo fuori; gli elfi interiori appariranno in egual modo fuori. Mi seguite? Ora vediamo le domande della nostra amica Michela... Dove ero seduto quando ho ricordato a Domiziano che ha una sorella? Anche se non dovrebbe fregarvene una beata minchia poiché come sapete il lavoro è su noi stessi non sugli altri, stavo giocando e nessuna energia ho sprecato inutilmente. Quando non vi è coinvolgimento emotivo in ciò che di dice e fa, la tua energia resta a te... e in quel caso è andata così. Detto ciò non temete - e questo era l'altro aspetto che volevo evidenziare - ancora tantissime volte cado nei vaffa facili e ci mancherebbe che reprimo. Io guardo sempre, ogni cosa che Federico fa io la guardo; non indosso di certo la maschera esterna del "buono" e "bravo"... che faccia Federico ciò che ritiene... io guardo. Ciò che non è chiaro alla stragrande maggioranza dei ricercatori spirituali è che non è Federico che deve liberarsi, ma ciò che sono deve liberarsi da lui. Capite? Federico che faccia ciò che vuole, io guardo. Che poi divenendo sguardo Federico cambi è un effetto collaterale, non di certo un intenzione altrimenti tale cambiamento sarebbe finzione. Vedere nel mondo aggirarsi sempre più persone che credono di essere "buone, gentili e altruiste di professione", mi fa venire la diarrea, scusate. Se Federico rispondesse "bene" ai commenti e non mandasse più a cagare nessuno, ma io non guardassi, ho perso tempo, capite? Federico mi serve così com'è, non diverso. CAPIRE QUESTO È DECISIVO. Passare da uno sguardo intellettuale a cardiaco come pensate si possa realizzare? Facendo finta di essere amorevoli? Sforzandosi a forza di aprire il cuore? Togliendo dallo sguardo il giudizio e il puzzo di colpevolezza verso se stessi: "creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo." (Ef 2, 15) Ergo, quando vi sorprendete in una reazione scomposta, non peggiorate la situazione caricandogli sopra il vostro giudizio e il senso di colpa, bensì guardatevi con un quintale di tenerezza, sorridete, e andate avanti...

Attenzione a diventare troppo buoni cari amici, che a forza di dare priorità a ciò che appare e non a ciò che siete, si diviene tiepidi senza accorgersene: "Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca." (Ap 13, 14)

Ciao Federico Ti seguo da poco e spesso con la testa non comprendo a fondo ma il cuore esulta perché sente che ciò che insegni è vero e vuole re-imparare a sentire e si fida. Sicuramente mi sfugge qualcosa.. Puoi dire dove sei seduto quando rispondi "tua sorella?" a chicchessia che ha detto la sua evidentemente seduto sulla paura di ciò che dici e sulle sue convinzioni? E tutta questa energia spesa nei commenti...🤔 Per cosa?? Grazie di cuore Michela" Questo commento cari amici l'ho trovato sotto l'ultimo post pubblicato ove ho ricordato a Domiziano di avere una sorella. Premetto che non ho nulla contro la sorella di Domiziano, né tantomeno contro lui stesso; ho risposto così e subito dopo pubblicato in questa sede, per porre in evidenza un paio di aspetti che ritengo fondamentali: in primis, non è da ciò che appare che si vede l'essenza delle cose, in secundis, prendersi meno sul serio e giocare su di sé è decisivo. Le domande di Michela mi danno la possibilità di mostrarvi questi aspetti. Seguitemi...

Ciao Federico Ti seguo da poco e spesso con la testa non comprendo a fondo ma il cuore esulta perché sente che ciò che insegni è vero e vuole re-imparare a sentire e si fida. Sicuramente mi sfugge qualcosa.. Puoi dire dove sei seduto quando rispondi "tua sorella?" a chicchessia che ha detto la sua evidentemente seduto sulla paura di ciò che dici e sulle sue convinzioni? E tutta questa energia spesa nei commenti...🤔 Per cosa?? Grazie di cuore Michela" Questo commento cari amici l'ho trovato sotto l'ultimo post pubblicato ove ho ricordato a Domiziano di avere una sorella. Premetto che non ho nulla contro la sorella di Domiziano, né tantomeno contro lui stesso; ho risposto così e subito dopo pubblicato in questa sede, per porre in evidenza un paio di aspetti che ritengo fondamentali: in primis, non è da ciò che appare che si vede l'essenza delle cose, in secundis, prendersi meno sul serio e giocare su di sé è decisivo. Le domande di Michela mi danno la possibilità di mostrarvi questi aspetti. Seguitemi...

Sotto un mio illuminante twit dove evidenziavo che siamo solo all'inizio di una reale comprensione dei Vangeli, e che quando questa giungerà, solo allora l'umanità potrà ascendere ai mondi spirituali, un tale Domiziano, commentando così, mi ha posto una domanda alla quale ho puntualmente risposto... Che dite, sono stato sufficientemente spirituale?

Sotto un mio illuminante twit dove evidenziavo che siamo solo all'inizio di una reale comprensione dei Vangeli, e che quando questa giungerà, solo allora l'umanità potrà ascendere ai mondi spirituali, un tale Domiziano, commentando così, mi ha posto una domanda alla quale ho puntualmente risposto... Che dite, sono stato sufficientemente spirituale?

Amico mio, amica mia (di sti tempi è sempre bene coniugare in entrambi i sessi i termini altrimenti parte facile la sclerantus nevvero?) sei sceso/a in questo mondo, in quella famiglia, hai scelto quel lavoro e hai coltivato quelle amicizie affinché, parafrasando Massimo Troisi, impari a "separare l'inutile dall'indispensabile". La domanda quindi non deve più volgersi all'esterno, bensì all'interno: quali sono le cose indispensabili nella mia vita? Se sei un ricercatore o ricercatrice spirituale (non sia mai...) la risposta non potrà e non dovrà essere diversa da questa: "indispensabile è coltivare i tesori del cuore". Ti tradiscono? Bene, separa l'inutile dall'indispensabile; Ti offendono? Bene, separa l'inutile dall'indispensabile; Ti licenziano? Bene, separa l'inutile dall'indispensabile. In pratica cosa bisogna fare? Mantenere il tuo cuore aperto... qualsiasi cosa accada. Se viene meno la fiducia nel prossimo, in te stesso e nella vita, se viene meno l'accoglienza e la gratitudine, hai perso. Se a prescindere da ciò che gli altri fanno, pensano e dicono, non rinuncerai a secernere tali sostanze dalle altezze del tuo cuore, non solo hai vinto ma divieni immortale. Stampatevi bene queste parole in fronte: IL PREZZO DELL'IMMORTALITÀ È LA MORTE. Intuite nevvero cosa significa? Che pezzi di personalità ogni giorno possono e devono morire per liberare la capacità di vivere oltre la vita. Intuite nevvero cosa significa? Che più aumenta la tua capacità di provare fiducia, accoglienza e gratitudine, più realizzi una natura che nessuno ti potrà portare via e nessun evento potrà consumare. Pensate che sia un mio delirio? Leggete queste parole: "Così è pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale." (1 Cor 15, 42) Com'è tutto più chiaro nevvero? Il corpo spirituale è fatto della stessa sostanza dell'amore stesso, e la fiducia, l'accoglienza e la gratitudine, sono atomi di questa pregiata e imperitura materia. Non vi sto dicendo cosa fare o non fare; non vi sto dicendo che dovete sottomettervi alle angherie degli idioti o non dovete far valere le vostre ragioni nel mondo... assolutamente. L'errore della stragrande maggioranza dei ricercatori infatti è quello di dirigere la loro attenzione sul "cosa fare esternamente", imponendosi un nuovo modello di comportamento, più buono, più calmo, più dolce... ma non è questo... così facendo si indossa solo una maschera in più. L'insegnamento trasforma gli esseri umani in guerrieri non i chierichetti. Il lavoro consiste nel divenire consapevoli di quello che fate e il perché di certi piccoli e grandi eventi nel mondo... Innanzi a contesti conflittuali, portate l'attenzione al vostro cuore, questo è più che sufficiente. Il resto vien da sé. Chissà, magari un giorno riusciremo a "prendere a frustate i balordi mantenendo la pace nel cuore", ma ripeto: non dev'essere un obiettivo, bensì un effetto collaterale. Non abbiate fretta, è il lavoro di una vita.

"Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano." (Mt 6, 19) In queste indicazioni v'è tutto il senso dell'esistenza cari amici. Quante volte ci chiediamo che senso ha questa esistenza? Quante volte ci chiediamo "perché mi capitano tutte a me"? Perché non posso vivere una vita serena dove al lavoro le persone sono collaborative, in famiglia mi ascoltano quando parlo, e gli amici condividono i miei interessi? Quante volte ci perdiamo in queste riflessioni? Seguitemi...

Quanti di noi preferiscono ancora rimanere dove sono e non assumersi le pressioni che derivano dall’essere un "re", o un essere divino? Nascondendoci spesso in una finta umiltà che di spirituale non ha proprio nulla. “La paura di essere dei re” non può indicare forse la nostra reale paura di percepirci come anima, ovvero punto di consapevolezza nel vuoto? Perché il "re" è il simbolo della responsabilità, del coraggio, colui che è in grado di prendere decisioni al di là delle paure e dei desideri del popolo. Non è forse il rapporto che abbiamo come anima nei confronti dell'identità con le sue mille paure e desideri mondani? Emily ci invita ad alzarci, a essere ciò che siamo, di fare dell'imprevedibilità casa, e ci dice che per affrontare le difficoltà della vita non abbiamo bisogno di chissà quali super poteri, poiché siamo "alti a sufficienza per toccare i cieli". N.b. Chi è allergico alla Poesia è allergico alla voce dell'anima.