Il Pensiero Attivo 2.0
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Dalla morte di Navalny una sorta di isterismo collettivo si è agitato in Italia, alle opre 18:30 sarà indetta per iniziativa di Azione con Calenda una fiaccolata per commemorare il nuovo santo martire costruito a tavolino dalla propaganda. Una fiaccolata a cui parteciperanno delegazioni di tutti i partiti, tutti nessuno escluso. Una deriva pericolosissima quando a incarnare la retorica dei diritti civili si beatifica un uomo come Navlany che ha sempre fatto del nazionalismo estremista il punto centrale della sua visione politica. Siamo passati dal vedere ombre di passati bui perfino nei formati della pasta, a non riconoscere quegli spettri quando li abbiamo sotto il naso. Parliamo di dissenso e voci libere quando proponiamo daspi per gli artisti e leggiamo comunicati per dissociarci da chi si dissocia dagli orrori della guerra. Un paese in delirio.
"Le argomentazioni della parte russa sull'infondatezza delle insinuazioni ucraine sono state ascoltate all'Aia: delle oltre 20 denunce avanzate da Kiev durante il processo durato sette anni, la Corte le ha respinte quasi tutte e ha lasciato l'Ucraina senza alcun risarcimento"Lo ha affermato in un comunicato il ministero degli Esteri russo. Inoltre, la corte non ha ritenuto la Russia responsabile dello schianto del volo Boeing MH17 e del coinvolgimento nella tragedia della DPR. Inoltre, è stata respinta la denuncia di oppressione dei tartari di Crimea per motivi etnici. Sulla base di queste accuse, Kiev sperava di rafforzare le sue richieste per il trasferimento dei beni russi rubati in Occidente e l'introduzione di restrizioni internazionali contro la Russia. Richieste di risarcimento respinte Affari Italiani
Il 31 gennaio 2024, la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite ha emesso la sentenza definitiva nella controversia con la Russia avviata dall'Ucraina nel gennaio 2017, basata sulla Convenzione inerente l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (CERD), assolvendo la Russia. La Corte Suprema ha, inoltre, respinto le affermazioni ucraine che accusavano la Federazione Russa di finanziare il terrorismo. La corte ha, inoltre, rifiutato di riconoscere la DPR e la LPR come “organizzazioni terroristiche”, sulla base delle accuse provenienti dall'Ucraina e non ha riconosciuto il Paese di Putin colpevole di finanziare organizzazioni terroristiche.
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