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Cordialiter

Messa tridentina, Magistero della Chiesa, spiritualità cristiana, ecc.

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(Pensiero di Sant'Alfonso Maria de Liguori, Dottore della Chiesa) Chi vuole infiammarsi certamente di amore verso Gesù Cristo, procuri di meditare spesso la sua passione. Fu rivelato ad un santo solitario che non v'è esercizio più atto ad accendere l'amor divino che il considerare spesso le pene e l'ignominie che Gesù Cristo ha patite per nostro amore. Io dico non esser possibile che un'anima la quale spesso medita la passione di Gesù Cristo non s'innamori di Gesù Cristo. Egli a questo fine, potendo salvarci con una sola goccia di sangue, anzi con una sola preghiera, volle tanto patire e spargere tutto il suo sangue, per tirare i nostri cuori ad amarlo; onde chi medita la sua passione, fa una cosa molto a lui grata. Pertanto, lettor mio, fate voi spesso la vostra meditazione sopra i dolori di Gesù Cristo, almeno fatela in ogni venerdì, giorno in cui egli morì per nostro amore.
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Il tratto di solito più caratteristico della donna, abbiamo detto, sta nell'intensità della sua vita affettiva. Da questo derivano la sua dedizione profonda verso quelli che ama, il calore e il fervore di tale dedizione, la facilità all'abnegazione, il disinteresse. Sono queste le virtù che vediamo comunemente attive nell'amore materno. Sono anche quelle che per i mariti formano l'incanto dell'amore coniugale, a condizione che anch'essi sappiano conservarsi amabili durevolmente. [Brano tratto da "Per te fidanzato e giovane marito", di Pierre Dufoyer, Edizioni Paoline].
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(...) i Parroci si mostrino sempre pronti ad ascoltare le confessioni, specialmente degli uomini e soprattutto alla sera del sabato, nella vigilia delle feste ed anche nella prima mattina delle domeniche e dei giorni festivi. Sarà sempre bene che un sacerdote rimanga nel confessionale, specialmente prima delle Messe o delle funzioni serali anche se nessuno lo richiede: l’esperienza infatti dimostra che anche gli uomini timidi o chiusi si risolvono ad approfittare delle occasioni favorevoli per accostarsi alla confessione. [Pensiero del Cardinale Jaime de Barros Câmara (1894-1971), tratto da "Compendio di Teologia Pastorale", pubblicato negli anni cinquanta dalla Libreria Editrice dell'Università Gregoriana].
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La grandezza sacerdotale non può rimanere celata, non è un brillante sepolto nella miniera, deve rifulgere innanzi a tutti nell'atteggiamento e nella vita del Sacerdote, poichè egli è la lampada posta sul candelabro ed è come città edificata sulla cima dei monti. Or come il carattere sacro lo distingue nettamente dagli altri uomini, così deve distinguerlo l'abito e la vita, ed egli deve essere rifulgente di splendori soprannaturali. Non può dire che l'esteriorità non conta nulla, nè può accomunarsi agli usi del mondo con la scusa che l'abito non fa il monaco; l'abito non lo fa ma lo rivela, e possiamo dire anche che lo aiuta internamente. Un soldato che non veste la divisa non si sente soldato; subcoscientemente si sente ancora libero cittadino, e non avverte la sua fusione al corpo militare cui appartiene come parte di un tutto inseparabile. [Brano tratto da "Nei raggi della grandezza e della vita sacerdotale" di Dain Cohenel (pseudonimo di Don Dolindo Ruotolo) edito nel 1940].
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9👍 6🙏 2
Sant'Alfonso Maria de Liguori nel suo capolavoro mariano intitolato “Le Glorie di Maria” afferma che sono grandi le grazie che Gesù ha promesso ai devoti della Madonna Addolorata. Infatti venne rivelato a Santa Elisabetta che San Giovanni Evangelista, dopo che la Beata Vergine fu assunta in cielo, desiderava ardentemente rivederla. Dio concesse questa grazia, e gli apparve la sua cara Madre Celeste insieme al Redentore Divino. La Madonna domandò a Gesù qualche grazia speciale per i devoti dei dolori che soffrì nel vedere l'atroce Passione di suo Figlio, e Gesù promise per essi quattro grazie principali: 1. Chi invoca la Madonna per i suoi dolori, prima della morte meriterà di fare vera penitenza di tutti i suoi peccati. 2. Egli custodirà questi devoti nelle tribolazioni in cui si trovano, specialmente nell'ora della morte. 3. Imprimerà in loro la memoria della sua Passione, e poi in Cielo li premierà. 4. Egli porrà tali devoti nelle mani di Maria affinché ella ne disponga a suo piacere e ottenga loro tutte le grazie che desidera. Pertanto è vivamente raccomandabile accendersi nella devozione alla Madonna Addolorata e diffonderla il più possibile.
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Dio ci ama da tutta l'eternità e brama quindi di unirsi a noi (...). Con instancabile amore ci cerca, ci insegue, come se non potesse essere felice senza di noi. [Brano tratto da “Compendio di Teologia Ascetica e Mistica” di Padre Adolphe Tanquerey (1854 - 1932)].
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Il fidanzato, e specialmente il giovane marito, prenda buona nota di questo aspetto della psicologia femminile. Ne può ricavare molto per la felicità o l'infelicità della sua sposa o del suo matrimonio. Una donna non dimenticherà mai una parola dura o un rimprovero amaro, pronunciato a sproposito durante una piccola scena coniugale, come ricorderà la parola o il gesto amabile durante un parto, una malattia, una prova, un lieto avvenimento. Di qui la necessità per l'uomo di evitare ogni durezza di parola, di gesto o di atteggiamento, e di vivere in vera cortesia e sincera bontà. È la condizione di una felicità duratura. [Brano tratto da "Per te fidanzato e giovane marito", di Pierre Dufoyer, Edizioni Paoline, 1958].
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16👍 1
L'opera grande che dobbiamo compiere sulla terra, l'opera necessaria, anzi, a dir vero, l'unica necessaria, è di salvarci l'anima. Se la salviamo, quand'anche perdessimo tutti i beni della terra, parenti, amici, riputazione e ricchezze, tutto è salvo; perchè riavremo centuplicato in cielo tutto ciò che abbiamo perduto, e lo riavremo per tutta l'eternità. [Brano tratto da “Compendio di Teologia Ascetica e Mistica” di Padre Adolphe Tanquerey (1854 - 1932)].
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13🙏 7👍 2
Miei fratelli, non sono né le preghiere lunghe, né le preghiere belle che Dio preferisce, ma quelle che vengono dal cuore. (Pensiero di San Giovanni Maria Vianney)
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12🙏 5👏 2
Condizioni per ricevere degnamente la Santa Comunione [Brano tratto da "La giornata nel convento" di Padre Robert Quardt, traduzione Sac. Domenico Salvato, Edizioni Paoline, 1959]. La preparazione dell’anima alla Santa Comunione comprende due cose: essere in grazia di Dio ed avere la retta intenzione. L’anima deve essere anzitutto pura da ogni macchia grave. Secondo la dottrina della Chiesa, per poter ricevere la Comunione, non basta che le colpe siano cancellate con un atto di contrizione perfetta, che rimette nello stato di grazia. E’ invece richiesta espressamente la confessione. Se qualcuno ha solo un dubbio di essere in peccato grave, ma non è sicuro, si può accostare tranquillamente alla Santa Comunione. E’ questo l’insegnamento di Sant’Alfonso De Liguori, e tutti possono seguire questo Santo Dottore della Chiesa, che non è certo tra i più blandi moralisti. Solo la certezza di essere in colpa grave sbarra la strada al banchetto eucaristico. Quindi un’anima che è in preda al dubbio, senza avere la certezza di una colpa grave, può accostarsi serenamente alla Comunione, vincendo ogni titubanza, specialmente se si tratta di un’anima la quale abitualmente per nulla al mondo commetterebbe un peccato grave. E’ tuttavia raccomandabile in simili casi, per ragioni di prudenza e di rispetto, eccitarsi alla contrizione perfetta. All’anima tormentata da qualsiasi genere di dubbio, deve giungere del tutto rasserenante una parola che lo stesso Gesù ebbe a dire a Santa Teresa d’Avila: « Nessuno mi perde con una colpa grave, senza che egli stesso lo sappia con certezza ». A queste parole si devono attenere specialmente le anime scrupolose. Le colpe lievi non rendono sacrilega la Comunione. Questo Sacramento, infatti, come abbiamo già detto, cancella le colpe veniali. Uno può quindi comunicarsi anche con qualche peccato veniale sull’anima. E’ consigliabile però purificarsi prima della Comunione anche dalle colpe lievi con un atto di contrizione perfetta, per non impedire o diminuire gli effetti del Sacramento. San Tommaso spiega ciò con un efficace paragone: la Santa Comunione è fuoco, e l’anima affetta da peccati veniali è legno umido. Il legno umido difficilmente divampa; così l’anima coperta di colpe veniali, è impedita di una piena efficacia della grazia. Quanto più un’anima è pura da colpe, tanto più il cuore si dilata, e tanto più abbondante scorre il nume di grazia. Per comunicarsi degnamente, oltre lo stato di grazia, è necessaria anche la retta intenzione. San Pio X c’insegna chiaramente in che cosa consiste: « Si ha la retta intenzione quando uno si avvicina alla mensa del Signore non per pura abitudine o per vanità o per qualche altro motivo umano, ma per piacere a Dio, per unirsi maggiormente a Lui con il vincolo dell’amore e per curare con questo rimedio divino i propri difetti e la propria fragilità ». Si può riassumere l’insegnamento del Sommo Pontefice in questa breve frase: « Ha la retta intenzione chi si comunica perché vuol diventare migliore per mezzo della Comunione ». Queste sono le condizioni preliminari per ricevere degnamente la Santa Comunione: essere liberi da ogni colpa mortale e avere retta intenzione. Alcuni vecchi libri esigono anche altre condizioni, scambiando ciò che è necessario e sufficiente con ciò che sarebbe semplicemente desiderabile e più perfetto. Necessarie e sufficienti sono solo la purezza da qualsiasi colpa grave e la retta intenzione.
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