cookie

We use cookies to improve your browsing experience. By clicking «Accept all», you agree to the use of cookies.

avatar

💥 Dispacci | Paolo Mossetti

Scrittore e Reporter.

Show more
Advertising posts
920
Subscribers
+4624 hours
+3417 days
+39930 days

Data loading in progress...

Subscriber growth rate

Data loading in progress...

💥Sembra che le opinioni di Ryan Routh, il presunto attentatore alla vita di Trump, siano un misto di posizioni libertarie e liberiste estreme. Accusava la Cina di aver diffuso volontariamente il Covid. Alle primarie repubblicane tifava per Nikki Haley, vista da molti bushisti come l'alternativa perbene e globale all’Orange Man protezionista. La parte più populista della galassia trumpiana, Elon Musk in primis, ne sta approfittando per scaricare Routh come un fanatico pro-Ucraina, e quindi dimostrazione in più che il conflitto con la Russia va concluso perché non porta nulla di buono. Se è rischioso trarre lezioni o teorie generali da casi-limite come questo, l'impressione è che, se proprio si deve inquadrare ideologicamente Routh, allora è più un prodotto delle fratture ideologiche a destra seguite all'arrivo del MAGA che della sinistra "woke". Qualcosa altro poi salta all'attenzione di chi legge. Routh aveva scritto un libro, *Unwinnable War*, in cui osserva inquadra la questione Ucraina con toni quasi religiosi, combinando ossessioni personali sul conflitto con una posizione aggressiva e massimalista del contesto: in particolare verso la Russia. La sua ammirazione per fantocci golpisti come il venezuelano Juan Guaidó e vari gruppi anticomunisti sostenuti dalla CIA, insieme al suo invito a intraprendere azioni drastiche come una guerra nucleare e assassinii politici contro Mosca, riflette una visione del mondo radicalizzata che da anni ritroviamo in diversi segmenti di "centro liberale" senza una vera casa politica. Segmenti che stanno sempre più perdendo la testa online. La propaganda putinista e trumpiana avrà gioco facile a esagerare i contatti tra l'attentatore e i gruppi combattenti più nazionalisti in Ucraina, lo spot di Azov nel quale compariva, per costruirvi sopra la teoria di una macchinazione eterodiretta contro "Trump presidente della pace". Ma questo al momento non ci interessa. Piaccia o no Routh era, sotto molti profili, la quintessenza dell'attivista NAFO/bandierine nel profilo che cerca di darsi un senso e uno scopo parlando di conflitto totale, manicheo, tra autocrazie e democrazie. Lo stesso archetipo di troll che in questi giorni sta martoriando un analista schierato ma competente come Michael Kofman, accusandolo di filorussismo e tradimento solo perché ha esposto con pacatezza i rischi reali di una possibile escalation. Il tentativo fallimentare di Routh di unirsi alla Legione Internazionale in Ucraina ("Hai 56 anni, sei vecchio e inutile", gli hanno risposto) appare, a margine di tutto questo mondo, un tentativo goffo e disperato di trasportare la sua guerra di civiltà dal virtuale al reale. Se i precedenti penali di Routh e la sua sofferenza psichica sono fattori che vanno lasciati agli esperti e perimetrati in una traiettoria individuale, per ora imperscrutabile, la sua esaltazione della violenza contro i leader politici nemici del "mondo libero", come Xi Jinping, Putin e Trump, e la sua posizione radicalmente semplificata sui conflitti globali mostrano un livello di estremismo che rispecchia alcuni esponenti della nostra classe media, che abusano dei social e vengono spremuti da intermediari culturali senza scrupoli. Il paradigmatico "medioman ammattito con la guerra" esiste anche fuori dai confini americani. Per fortuna, quasi sempre si accontenta di Twitter o di fondare blog e partiti piuttosto che di imbracciare le armi.
Show all...
👍 30🤔 1
💥Scrive Francesco Dall'Aglio (@https://t.me/BravagliosWarRoom) "Paolo Mossetti ha scritto ieri un tweet partendo da alcune affermazioni di Michael Kofman, che noi ci siamo trovati spesso a citare di solito per via dei suoi articoli su War on the Rocks. Il tweet è stato ripreso da Ben Hodges, che ha criticato la posizione di Kofman esponendolo al prevedibile assalto dei NAFO e obbligandolo a "discolparsi" di fronte al Tribunale del Popolo atlantista; altri commentatori, tra cui Illia Ponomarenko, si sono inseriti e ne è venuto fuori uno spaccato interessante (oltre che per le considerazioni di Paolo, che trovo giustissime) delle relazioni reciproche all'interno del campo "filoucraino" e di quanto sia diventato difficile, ora che il discorso sul conflitto si fa complicato, provare a fornire informazioni un minimo obiettive senza venire accusati di essere pagati dal Cremlino anche se letteralmente, come nel caso di Kofman, ti paga il Carnegie Endowment for International Peace che non è proprio la NATO ma poco ci manca. I tweet li trovate qui, ovviamente accanto ai commenti interessanti delle persone citate e di altri dotati di senno c'è un bel po' di scemenze e di tentativi di disturbo, ma se praticate Twitter/X sapete come funziona: https://x.com/paolomossetti/status/1834888101631558028 Qui trovate la questione riassunta da un altro tweet di Mossetti, di cui allego in foto la prima parte: https://x.com/paolomossetti/status/1834887678845706723 . Se praticate o preferite Telegram, anche qui: https://t.me/paolomossetti/228"
Show all...
Paolo Mossetti (@paolomossetti) on X

Qui il post da cui è partito tutto. Sotto, se vi districate tra i commenti, troverete le più importanti obiezioni di Kofman:

https://t.co/30WaXrDkAs

👍 19 5
💥È in corso in queste ore una importante discussione sull'utilizzo di missili a lungo raggio in Russia che coinvolge dei grossi nomi dell'analisi di guerra come Kofman, Lee, Hodges e Ponomarenko, partita - ehm - da un tweet del sottoscritto che ha citato un podcast di Kofman. Nella corposa parte del podcast che ho selezionato, con tanto di link, Kofman si lamenta del fatto che molti analisti non esplicitano i costi e i benefici associati all'uso dei missili a lungo raggio, che la discussione pubblica è scadente e che bisogna considerare i rischi di una escalation orizzontale: ritorsioni commerciali, sabotaggi da parte della Russia, cessione di tecnologie avanzate agli Houthi, etc. Sotto pressione per le critiche ricevute, Kofman si è lamentato che avrei "selezionato in modo parziale" il suo commento. I soliti sciami reattivi mi accusano per questo di essere una risorsa russa. Ma voglio sottolineare questa parte della polemica. Che ci dice anche qualcosa sul modo in cui molti analisti, anche famosi, sotto pressione sono costretti a performare giustificazioni di fronte al pubblico di riferimento. Secondo Kofman (sempre educato, va detto) la mia citazione è manipolatoria per due motivi: perché non menziona il fatto che lui alla fine è favorevole al permesso di usare missili a lungo raggio in Russia e perché, soprattutto, lui non parlerebbe di una "operazione congiunta Ucraina-NATO" come invece ho inteso io. Risentiamo il podcast. Al minuto 12'23" Kofman dice: "Infine, la questione di fornire certe capacità si riduce anche a armi il cui impiego richiederà un supporto diretto occidentale. C'è un supporto di intelligence nelle loro operazioni. Molte persone non lo capiscono al terzo anno di guerra." A prescindere dal fatto che Kofman supporti o meno l'espansione degli attacchi a lungo raggio, lui parla chiaramente anche del fatto che bisogna fornire al pubblico informazioni oneste sui rischi e benefici. Ho citato ben quattro paragrafi del suo podcast senza censure e non sono responsabile della reazione degli sciami reattivi delusi dalle sue parole. Al minuto 12'38" Kofman dice ancora: "[Molti] ancora non capiscono che [il permesso per i missili a lungo raggio] significherebbe che gli Stati Uniti e altri paesi, in molti casi, sarebbero direttamente coinvolti nel targeting, nella pianificazione, nell'analisi dell'intelligence e in tutto ciò che comporta il supporto agli attacchi in Russia. E forse per alcuni non è un problema, o forse è una soglia molto bassa da superare". Insomma, enfatizzare che non si tratta ufficialmente di un'operazione NATO, ma piuttosto di una collaborazione tra i membri più importanti, come Stati Uniti, Regno Unito e Francia (perché di quello si tratta) a me sembra una distinzione formale e forzata, specialmente quando l'essenza dell'intervento non cambia molto. La percezione pubblica tende a essere influenzata più dai risultati concreti delle azioni piuttosto che da distinzioni burocratiche o tecniche. Queste precisazioni mi sembrano irrilevanti, o addirittura tentativi di sviare la conversazione per scrollarsi di dosso i troll e gli attivisti molesti che non tollerano dubbi e riflessioni più ampie. Capisco perché Kofman è "costretto" a reagire così, ma ogni caso sarebbe più utile concentrarsi sull'impatto strategico e geopolitico piuttosto che sulle distinzioni di lana caprina. Un dibattito importante, comunque, perché come vedete riguarda anche il modo in cui il mondo degli analisti interagisce col suo pubblico. https://youtu.be/-Z7-2ipyW9k?si=fpYos4KijNVplAjh
Show all...
Mike Kofman and Rob Lee on the West’s Aid to Ukraine, and the Debate Over Red Lines and Escalation

This week, Max and Maria were joined by military analysts Michael Kofman and Rob Lee to discuss the latest phase of the war in Ukraine. Max and Maria asked them for their thoughts on the ongoing Ukrainian offensive in Kursk, and whether or not this seizure of Russian territory by Kyiv exposes Russian threats of escalation as hollow. If they are hollow, does that mean Western "red lines" on certain kinds of aid to Ukraine should be reassessed? "Ukraine's Gamble: The Risks and Rewards of the Offensive Into Russia's Kursk Region (

https://www.foreignaffairs.com/ukraine/ukraines-gamble)

" by Michael Kofman and Rob Lee (September 2, 2024 in Foreign Affairs)

👍 37 4👏 2👎 1😁 1🤔 1
Photo unavailableShow in Telegram
💥«I dirigenti delle comunità ebraiche che danno mostra di ignorare questo abisso sbagliano moralmente, alimentano confusioni pericolose per le ebree e gli ebrei italiani, e non ci rappresentano». Così il Laboratorio Ebraico Antirazzista, che replica a un intervento del presidente della Comunità ebraica romana, Victor Fadlun, a dir poco indifferente alle gravissime violazioni del diritto internazionale compiute da Netayahu e che menziona le sofferenze palestinesi solo per dire «a Gaza non c’è segno di una rivolta contro Sinwar e le sue milizie, e i civili si trovano a essere usati come scudi umani nelle scuole e negli ospedali trasformati in postazioni per i lanciarazzi». Brava la redazione di @repubblica che è riuscita a farlo pubblicare. «Siamo sconcertati dalle parole che il presidente della Comunità ebraica di Roma ha affidato al Suo giornale domenica scorsa. A commento dell’uccisione a sangue freddo dei 6 ostaggi israeliani da parte di Hamas, la lettera ci spiega che oggi viviamo ancora nel prolungamento dell’attacco del 7 ottobre, deplora che 330 giorni siano passati “invano”, ed esprime stupore per un fatto ben strano: come è possibile che Israele sia oggi sul banco degli imputati? Proviamo dunque a rispondere a questa domanda, sebbene ci sia difficile comprendere quale forma di cecità possa originarla. La Corte Internazionale di Giustizia in luglio è stata chiarissima sul contesto di lungo periodo: il regime di occupazione e colonizzazione israeliana nei Territori palestinesi dal 1967 è illegale, e Israele ha il dovere di ritirarsi e di indennizzare i palestinesi - mentre il ‘disimpegno’ del 2005 da Gaza non può essere considerato come la fine dell’occupazione della Striscia. E anche all’interno della Linea Verde i cittadini arabi sono sistematicamente discriminati quanto a godimento dei diritti civili e accesso ai sevizi pubblici. In gennaio, la Corte aveva determinato che era ‘plausibile’ che a Gaza si stesse compiendo un genocidio, e ordinato a Israele di prendere misure per limitare il numero di vittime civili e fornire aiuti umanitari. Ingiunzioni del tutto ignorate: da allora, dilagano la fame e le malattie, il conteggio (per difetto) dei morti ha superato i 40.000, i giornalisti sono regolarmente presi di mira, si scoprono fosse comuni nei cortili degli ospedali, e i chirurghi di guerra occidentali tornano da Gaza testimoniando di numeri mai visti di bambini con ferite da arma da fuoco alla testa. In maggio, il procuratore della Corte Penale Internazionale ha chiesto mandati di arresto per crimini di guerra e contro l’umanità per Netanyahu e per Sinwar. Per l’obiettivo dichiarato di liberare gli ostaggi e debellare Hamas, questi 330 giorni di assalto sono stati effettivamente vani e anzi controproducenti - come previsto fin dall’inizio dalla vituperata sinistra radicale israeliana. L’obiettivo solo un po’ meno esplicito di ridurre Gaza a un cumulo di macerie e di punirne l’intera popolazione sembra invece pienamente raggiunto. I dirigenti delle comunità ebraiche che danno mostra di ignorare questo abisso sbagliano moralmente, alimentano confusioni pericolose per le ebree e gli ebrei italiani, e non ci rappresentano».
Show all...
👍 17👏 7
Photo unavailableShow in Telegram
💥Altra scelta discutibile di Repubblica che titola sulla questione Philadelphi scaricando la colpa del mancato cessate il fuoco su Hamas e l'Egitto. «Passaggio 'd'oro'», «contrabbando», etc. Parole per influenzare la percezione, per razionalizzare una richiesta di Netanyahu che l'intero comando senior dell'IDF, i capi del Mossad, i negoziatori, i reporter di Axios e tutti gli analisti militari più indipendenti ammettono essere pretestuosa, infilata last minute nelle trattative. La mappa a commento dell'articolo, presentata come se fosse normale, senza didascalie, raffigura una West Bank annessa di fatto e una Gaza diventata enclave israeliana. Questo è il reale scopo del controllo del corridoio Philadelphi, che Repubblica con questo titolo finisce per occultare.
Show all...
🤬 13👍 3
💥Altro che trattative per non fare governare Le Pen: è con Le Pen che Macron ha fatto infine l'accordo per scegliere come premier Barnier, un conservatore di centro che per decenni si è opposto all'allargamento dei diritti civili e ha una visione euro-conformista. Le elezioni non sono mai avvenute. Lo anticipavamo qui: https://it.insideover.com/politica/il-vero-obiettivo-di-macron-non-far-governare-la-sinistra.html
Show all...
Il vero obiettivo di Macron? Non far governare la sinistra

Le mosse di Macron nella formazione del governo francese sembrano tese al barrage contro la Sinistra transalpina

👍 8🤬 2
Photo unavailableShow in Telegram
🚨La frase "Dal fiume al mare" non incita all'odio e non viola le policy di Facebook o di Instagram. Lo ha deciso il solitamente duro Oversight Board di @Meta, stabilendo che l'espressione può essere usata anche soltanto per chiedere pari diritti e uno Stato indipendente per i palestinesi che oggi sono limitati nei movimenti. La lobby dell'Anti-Defamation League, da mesi sempre più schierata apertamente con le politiche di Netanyahu, è sul piede di guerra. Ma Meta si è difesa con un argomento importante: di per sé la frase di per sé non invita alla violenza o all'esclusione, vederci quello vuol dire essere ideologici e persino il fatto che la frase compaia nello statuto di Hamas non la rende intrinsecamente odiosa o violenta - considerando la varietà di persone che usano la frase in modi diversi.
Show all...
👏 10👍 5 4
Photo unavailableShow in Telegram
💥È molto approssimativo il modo in cui i media italiani hanno riportato martedì l'attacco a un centro militare a Poltava, in Ucraina. Diverse prime pagine, anche diverse ore dopo la tragedia, quando erano più chiari i fatti, hanno riportato la versione di Zelensky, che ha descritto l'evento come un attacco «a una scuola e a un ospedale». Se questa è una narrazione comprensibile, da parte ucraina, è inaccettabile che i alcuni giornali abbiano rilanciato la versione senza verificare, anche quando altre fonti ucraine e la CNN avevano confermato poco dopo che si trattava di obiettivi oggettivamente militari. Nonostante alcune testate abbiano rettificato, altre continuano a parlare di «strage di civili», alimentando la confusione. Come successo altre volte in questa guerra, i più onesti sono gli ucraini comuni che seguono la guerra, infuriati sì con la Russia ma anche arrabbiati a causa della facilità con cui è stato distrutto il 179° centro di addestramento, con oltre 250 vittime. Questi ucraini sanno che ognuno di questi disastri è colpa innanzitutto della Russia, che ha scelto di invadere, ma la loro rabbia è rivolta anche contro la loro stessa leadership, e contro l'informazione che a forza di errori - in buona fede o meno - rischia di screditare sé stessa e il governo ucraino.
Show all...
👍 15
Photo unavailableShow in Telegram
💥Mi scrive in privato un amico giornalista di una testata di sinistra: "Marta Ottaviani è un connubio inarrivato di arroganza, attacchi gratuiti a colleghi più onesti di lei e profonda ignoranza dei temi bellici che tratta. Sono due anni che colleziono sue sparate, ma non ho mai avuto voglia di 'attaccarla'. Ti dico solo che una volta ha ripostato, raccomandandolo come lettura imprescindibile, un thread folle di uno pseudo-NAFO che voleva convincere il mondo di come il deterrente nucleare russo fosse *un mito*. Le migliaia di testate e missili che hanno, "non funzionano o non esistono". In questo caso, mi scrive l'analista militare e blogger Edoardo Fontana (seguitelo su Twitter): "Non è stata colpita una scuola, bensì un centro di addestramento militare: il 179°, già utilizzato per la formazione di mobilitati. Dopo 2 anni, il giornalismo dovrebbe distinguere le notizie distorte, oggi volte a nascondere un grave errore della leadership militare ucraina. Perché grave errore? Se, come sembra, le vittime sono prevalentemente studenti dell'istituto, si tratterebbe di militari con buona probabilità mobilitati, di fatto senza grande scelta. Follia utilizzare, dopo due anni, strutture simili pienamente a gittata dei missili russi". L'arroganza e le sparate gratuite non aiutano la causa ucraina e chi la vuole comprendere.
Show all...
👍 13 7
Photo unavailableShow in Telegram
💥Maurizio Molinari: «Gli ostaggi sono stati uccisi come le vittime delle Fosse Ardeatine: con un colpo alla testa. Hamas dal pogrom del 7 ottobre applica delle tecniche di violenza che ricordano i momenti più bui: si avvicina alle persone e le uccide. Stupra le donne. Ci sono 43 bambini israeliani, oggi inizia l'anno scolastico, non sono potuti entrare perchè sono stati uccisi da Hamas».
Show all...
🤬 9😢 1
Choose a Different Plan

Your current plan allows analytics for only 5 channels. To get more, please choose a different plan.