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Osservatorio Repressione

OSSERVATORIO REPRESSIONE - Aps www.osservatoriorepressione.info [email protected]

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La Svezia aumenta le spese militari del 10% il ministro della Difesa di Stoccolma, Pal Jonson, ha annunciato che nel 2025 il suo governo aumenterà il budget per la “difesa” del 10%, cioè di 13 miliardi di corone, l’equivalente di 1,2 miliardi di euro. Le spese militari ufficiali saliranno quindi ad un totale di 138 miliardi di corone (12,2 miliardi di euro). In termini percentuali la spesa militare salirà al 2,4% del Pil del paese, dopo che già nel 2024 il bilancio della difesa è aumentato a 2,2%. Il governo prevede di raggiungere il 2,6% nel 2028 (Fonte Pagine Esteri) Segui @ossrepressione
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Nato male, come un tributo al programma elettorale sicuritario, questo ddl può finire peggio. Il messaggio del Ddl sicurezza è chiaro: legge e ordine, chi protesta, chi è marginale, chi non pratica ginnastica d’obbedienza domani rischierà ben più di ieri https://www.osservatoriorepressione.info/giocano-delitti-le-pene/ Segui @ossrepressione
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Loro giocano con i delitti e le pene

Nato male, come un tributo al programma elettorale securitario, questo ddl può finire peggio. Il messaggio del Ddl sicurezza è chiaro: legge e ordine, chi protesta, chi è marginale, chi non pratica ginnastica d’obbedienza domani rischierà ben più di ieri

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Dalla Martinica alla Nuova Caledonia, i “territori d'oltre mare” sono percorsi da proteste e ribellioni. A cui il governo francese risponde con il copri-fuoco e la repressione https://www.osservatoriorepressione.info/francia-oltremare-sempre-inquieto/ Segui @ossrepressione
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Francia: “oltremare” sempre inquieto

Dalla Martinica alla Nuova Caledonia, i “territori d'oltre mare” sono percorsi da proteste e ribellioni. A cui il governo francese risponde con il copri-fuoco e la repressione

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La confessione di un agente di Polizia sul tragico episodio nel quartiere Primavalle a Roma nel luglio 2022 in cui Hasib, giovane disabile, è precipitato dalla finestra della sua casa durante una perquisizione https://www.osservatoriorepressione.info/hasib-ragazzo-disabile-finito-coma-sfuggire-alle-torture/ Segui @ossrepressione
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Hasib, ragazzo disabile, è finito in coma per sfuggire alle torture

La confessione di un agente di Polizia sul tragico episodio nel quartiere Primavalle a Roma nel luglio 2022 in cui Hasib, giovane disabile, è precipitato dalla finestra della sua casa durante una perquisizione

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Ddl 1660 sulla sicurezza. Il disegno di legge a firma Piantedosi, Nordio e Crosetto è l’ennesimo provvedimento in materia di sicurezza, espressione della fascinazione per il populismo penale e la criminalizzazione di dissenzienti, poveri e migranti https://www.osservatoriorepressione.info/porta-la-cancellazione-del-conflitto/ Segui @ossrepressione
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Dove porta la cancellazione del conflitto

Ddl 1660 sulla sicurezza. Il disegno di legge a firma Piantedosi, Nordio e Crosetto è l’ennesimo provvedimento in materia di sicurezza, espressione della fascinazione per il populismo penale e la criminalizzazione di dissenzienti, poveri e migranti

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Mentre l’Emilia Romagna è di nuovo colpita da una violenta alluvione la Camera approva il ddl 1660 in cui si prevede il carcere per chi denuncia la crisi climatica Segui @ossrepressione
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La storia della 29enne sotto processo a Locri: è anche lei accusata di essere una scafista. Come Maysoon Majdi e Marjan Jamali, centinaia e centinaia di persone sono arrestate con l’accusa di favoreggiamento: significa costruire un muro davanti agli occhi dei cittadini europei perché non vedano ciò che sta accadendo https://www.osservatoriorepressione.info/due-storie-un-solo-destino-marjan-maysoon/ Segui @ossrepressione
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Due storie, un solo destino. Marjan come Maysoon

La storia della 29enne sotto processo a Locri: è anche lei accusata di essere una scafista. Come Maysoon Majdi e Marjan Jamali, centinaia e centinaia di persone sono arrestate con l’accusa di favoreggiamento: significa costruire un muro davanti agli occhi dei cittadini europei perché non vedano ciò che sta accadendo

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Il prossimo 26 settembre davanti al gip di Torino le richieste di rinvio a giudizio contro Azzolini, Curcio, Moretti e Zuffada per la sparatoria alla Spiotta di 49 anni fa https://www.osservatoriorepressione.info/passato-non-passa/ Segui @ossrepressione
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Il passato che non passa

Il prossimo 26 settembre davanti al gip di Torino le richieste di rinvio a giudizio contro Azzolini, Curcio, Moretti e Zuffada per la sparatoria alla Spiotta di 49 anni fa

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#accaddeoggi - 20 settembre 1920: Occupazione fabbriche nel biennio rosso https://www.osservatoriorepressione.info/20-settembre-1920-occupazione-fabbriche-nel-biennio-rosso/ Segui @ossrepressione
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20 settembre 1920: Occupazione fabbriche nel biennio rosso - Osservatorio Repressione

A metà del 1920 la ten­sio­ne rivo­lu­zio­na­ria in Ita­lia era all’apice le mas­se era­no radi­ca­liz­za­te e dispo­ni­bi­li alla bat­ta­glia deci­si­va. Intan­to, i pri­mi mesi del 1920 era­no tra­scor­si in un cre­scen­do di agi­ta­zio­ni mol­to radi­ca­li. La novi­tà sta­va in un diver­so pro­ta­go­ni­smo del­la clas­se ope­ra­ia attra­ver­so i Con­si­gli di fab­bri­ca che via via pren­de­va­no il …

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La Rete Liberi/e di lottare – Fermiamo insieme il DDL 1660 aderisce alla manifestazione chiamata a Roma per il 5 ottobre dai GPI, dall’Udap e da altre associazioni e organizzazioni palestinesi. Questa decisione esprime la nostra solidarietà al popolo palestinese e alla sua straordinaria resistenza allo stato di Israele colonialista, genocida, razzista, e ai suoi protettori della NATO, dell’UE, dell’Occidente tutto – Italia in prima fila. Non siamo certamente soli/e in questo. Siamo dentro la grande compagnia di un movimento internazionale e, di fatto, internazionalista con la Palestina, mai come ora sentita ai quattro angoli della terra come “la patria degli oppressi di tutto il mondo”. Stando alle esternazioni del ministro Piantedosi, il governo Meloni appare intenzionato a contrastare e, forse, ad impedire questa manifestazione. Denunciamo questa intenzione come ennesima riprova dell’aperta complicità con l’operazione genocida in corso in Palestina, che ha già causato a Gaza il massacro di decine di migliaia di palestinesi, in larghissima maggioranza donne e bambini, e ha prodotto una tale devastazione dell’ambiente di vita da rendere questo territorio inabitabile per decenni. Lo è a maggior ragione perché appare ormai imminente l’aggressione dello stato sionista anche al territorio libanese nel tentativo di schiacciare nel sangue l’attiva solidarietà che da questo paese, ancora una volta, arriva alla lotta di liberazione palestinese. Il 5 ottobre noi saremo in piazza anche contro il DDL 1660, una legge liberticida, schiavista, da stato di polizia con cui il governo Meloni intende far fare alla repressione statale delle lotte, delle proteste e finanche del semplice dissenso, un salto di qualità, grazie anche all’aiuto di un’opposizione parlamentare di centro-sinistra che negli anni precedenti ha spianato la strada a queste nuove norme che in qualche caso vanno perfino oltre quelle del fascista codice Rocco. Il DDL 1660, introducendo nuovi reati e nuove aggravanti di pena, colpisce insieme le manifestazioni contro le guerre, a cominciare da quelle contro il genocidio di Gaza, e quelle contro la costruzione di nuovi insediamenti militari; i picchetti operai; le proteste contro le “grandi opere”, la catastrofe ecologica, la speculazione energetica; le forme di lotta di cui questi movimenti si dotano per aumentare la propria efficacia come i blocchi stradali e ferroviari; le occupazioni a scopo abitativo di case sfitte. E contiene norme durissime contro qualsiasi forma di protesta e di resistenza, anche passiva, nelle carceri e nei Centri di reclusione degli immigrati senza permesso di soggiorno, perfino contro le proteste di familiari e solidali a loro supporto. Nel mentre assicura alle forze di polizia nuovi poteri e, di fatto, l’impunità per qualsiasi loro condotta sancendone l’intoccabilità, e arrivando a punire duramente perfino le lesioni lievissime. Nel rendere pubblica questa nostra decisione, chiamiamo tutti/e coloro che in questi anni hanno preso parte alle manifestazioni per la Palestina, alle lotte proletarie, sociali, ecologiste, femministe, ad unirsi in un grande movimento unitario contro le guerre coloniali e imperialiste che già si affacciò a Milano il 24 febbraio scorso, e che oggi deve assumersi come compito urgente anche quello di impedire l’approvazione della legge e, se questa verrà approvata, contrastarne l’applicazione facendo da argine collettivo alla montante repressione padronale e di stato. Rivolgiamoci con fiducia a quell’amplissima parte della società composta da lavoratori/lavoratrici, disoccupati/e, studenti/studentesse e persone comuni che forse intuiscono i pericoli da noi denunciati, ma ancora non si sono mossi. Invitiamoli ad unirsi alle associazioni palestinesi e alla nostra Rete per una grande manifestazione di protesta e di solidarietà.
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