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L’Elefante nella Stanza (ex Distopia 2.0)

Riscoprire il passato per comprendere il presente. Indagare il presente per guardare al futuro. Sei pronto? Facciamolo insieme. ATTENZIONE: La “chat commenti” chiude alle 23,00 e riapre alle 7,30.

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La storia mai raccontata degli ebrei che lasciarono la Palestina mandataria
Nell’ottobre 1926 a Varsavia ebbe luogo un avvenimento decisamente inusuale: si tenne un processo pubblico contro il movimento sionista per il modo in cui aveva trattato quelli che erano immigrati nella Palestina sotto mandato britannico durante quel periodo. A testimoniare erano ex-immigrati che avevano tentato senza successo la sorte nella Palestina mandataria e poi se n’erano andati. […] Il processo pubblico mette in luce una storia sconosciuta e, secondo qualcuno, deliberatamente messa a tacere nella storia sionista
Una trentina di anni prima che David Ben-Gurion proclamasse la fondazione dello Stato di Israele, circa 60.000 ebrei lasciarono la regione per questioni finanziarie o ideologiche, secondo l’attivista per i diritti umani e scrittore israeliano Meir Margalit. Nel suo libro Hashavim bedim’a: hayerida bitekufat hamandat habriti (Tornare in lacrime. L’emigrazione durante il periodo del mandato britannico), pubblicato in ebraico nel 2018, racconta la storia di quegli ebrei che prima del ’48 abbandonarono l’Yishuv (termine usato per descrivere la comunità ebraica in Palestina prima della fondazione dello Stato) e il progetto sionista. Il libro di Margalit rivela una delle pagine nere della storia sionista, compresa l’espulsione forzata degli immigrati ebrei “onerosi”… continua su Nena News. - L’Elefante nella Stanza -
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La storia mai raccontata degli ebrei che lasciarono la Palestina mandataria

Nei tre decenni precedenti la fondazione di Israele circa 60.000 ebrei lasciarono il Paese per ragioni finanziarie o ideologiche. Un nuovo libro rivela una pagina nera della storia sionista, compresa l’espulsione forzata degli immigrati ebrei “onerosi”

Cercapersone esplosivi: Israele ha già compiuto attacchi di questo tipo? Il metodo e la portata degli ultimi attacchi potrebbero essere nuovi, ma l'idea di Israele di colpire gli oppositori da remoto risale a molto tempo fa. Dopo i cercapersone fatti esplodere simultaneamente tra Libano e Siria, che nel primo pomeriggio del 17 settembre hanno causato almeno 20 morti - tra cui due bambini - e migliaia di feriti, ci sono state altre esplosioni simultanee in varie zone del sud del Libano e nella capitale Beirut nella giornata del 18 settembre. Altri morti, altri feriti. Gli attacchi sono stati subito attribuiti a Israele, ma dal Paese, come da prassi, non è arrivato nessun commento. In Medio Oriente la tensione sembra andare verso il punto di non ritorno.
Israele raramente si assume la responsabilità di tali attacchiTuttavia, il Paese ha una lunga storia di operazioni sofisticate da remoto, che vanno da complessi attacchi informatici a mitragliatrici attivate a distanza che mirano agli oppositori da un’auto, attacchi di droni suicidi ed esplosioni in impianti nucleari iraniani sotterranei e segreti.
Su Politico un elenco delle precedenti operazioni attribuite a Israele. - L’Elefante nella Stanza -
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Exploding pagers: Israel has a long history of pulling off complex attacks

But Israel rarely takes responsibility for such attacks, and its military declined to comment on the strike in Lebanon.

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L'Occidente scivola così di nuovo nelle vecchie risposte tattiche coloniali di default a ciò che osserva (ad esempio nei confronti dell'Hash'd A-Shaabi in Iraq, o di Ansarallah nello Yemen), considerandole semplicemente come eruzioni “ribelli” o “ammutinate” disconnesse, da abbattere con un deciso colpo di fuoco - cioè come eventi discontinui e tattici. Non c'è quindi una vera e propria indagine sulle ragioni di queste irritanti irruzioni neocoloniali, né alcun interesse a capire se ci sia una storia in esse. (di Alastair Crooke) #ideeazione https://telegra.ph/Larte-della-guerra-diversi-sistemi-di-pensiero-09-12
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La memoria di Sabra e Shatila al tempo del genocidio a Gaza Tra il 16 e il 18 settembre di 42 anni fa, diverse migliaia di rifugiati palestinesi e civili libanesi furono brutalmente uccisi per mano delle milizie cristiane libanesi, con la complicità dell'esercito israeliano guidato da Ariel Sharon. Una carneficina immane, un orrore senza fine passato alla storia come il massacro di Sabra e Shatila, due campi profughi alla periferia ovest di Beirut. La Commissione Kahan, istituita dal governo israeliano in seguito all'indignazione internazionale, stabilì che Sharon, che all'epoca ricopriva la carica di ministro della Difesa, era “personalmente responsabile” per non aver fatto nulla per evitare quella strage. Tuttavia, questo non danneggiò le sue prospettive politiche a lungo termine. Nel febbraio del 2001, alla guida del Likud, Sharon fu eletto primo ministro. Il 16 dicembre 1982, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite condannò il massacro, definendolo “un atto di genocidio”. - L’Elefante nella Stanza -
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Un canale televisivo francese è stato sanzionato per “disinformazione” sul clima - The Daily Sceptic CNews, un importante canale di informazione francese, lo scorso luglio è stato multato dall'Autorità di regolamentazione per la comunicazione audiovisiva e digitale (Arcom) per aver trasmesso senza contraddittorio scetticismo sulla “crisi climatica”. Tutto nasce da un episodio di “Punchline Eté” andato in onda nell’agosto 2023. Durante la trasmissione, uno degli ospiti presenti in studio, l'economista Philippe Herlin, ha definito il riscaldamento globale antropogenico “una menzogna, una truffa”. A suo avviso, la narrazione sulla crisi climatica viene usata per giustificare l’intervento statale, sempre più simile a una forma di totalitarismo. L'Arcom ha ritenuto che la mancata reazione di CNews alle sue accuse sia stata un “fallimento” nell'adempimento dell'obbligo di “garantire una presentazione onesta di questioni controverse”. Di conseguenza, Arcom ha inflitto una multa di 20.000 euro al canale. Si tratta ovviamente di una lamentela comunemente usata per reprimere opinioni e informazioni scomode. Inutile dire che non si applica mai al contrario, con i media mainstream liberi di trasmettere a loro piacimento storie distorte e spesso false sul “collasso” del clima. - L’Elefante nella Stanza -
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French State Regulator Hits Broadcaster with €20,000 Fine for Climate 'Misinformation' – The Daily Sceptic

The French state regulator has hit popular Right-of-centre broadcaster CNews with a €20,000 fine for climate 'misinformation'. So long, Enlightenment, says Chris Morrison. Welcome to the authoritarian new dark age.

Per chi se lo fosse perso, ripropongo: - Gli Arconti e il Malthusianesimo - https://www.youtube.com/watch?v=htjApiEBY3U
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Gli Arconti e il Malthusianesimo

... "Ma a misura che il loro potere veniva gradatamente tolto, il loro regno cominciò a dissolversi, gli Arconti cominciarono perciò a divorare la propria sostanza, onde non ne fossero plasmate le anime degli uomini ed essa venisse così purificata, ed in ogni maniera si sforzarono di ritardare il compimento del numero delle anime perfette – la corona dell’evoluzione. Per tal modo avvenne che essi lottarono contro la grande anima del Maestro allorché passò attraverso di loro, ed Egli li cambiò e cambiò le loro configurazioni ed influenze, “e da quell’ora essi non hanno avuto il potere di volgersi verso la purgazione della loro materia per divorarla.” “Io tolsi una terza parte del loro potere; mutai la loro rivoluzione; accorciai i loro circoli feci sì che il loro sentiero fosse illuminato; ed essi furono grandemente scompigliati e furono gettati nella confusione nel loro sentiero; e da quell’ora essi non hanno avuto più il potere di divorare la materia della purgazione dello splendore della loro luce.” Così Egli aveva accorciato i loro tempi ed accelerata l’evoluzione. “Per questa cagione vi dissi prima : ‘Io ho accorciato i tempi a causa dei miei Eletti.’ “ Gli “Eletti” (Pneumatici) sono il numero perfetto delle anima che riceveranno i misteri; invero se i tempi non fossero stati accorciati, “non sarebbe stata salvata neppure una sola anima materiale (ilica), ma esse sarebbero perite nel fuoco che è nella carne degli Arconti." Codice Askew, 'Pistis Sophia', curato da G.R.S. Mead

Le “gattare senza figli”, Hitler e gli animali domestici del Presidente Yoon di Michael Cook “J.D. Vance e l'appello della destra ad avere più bambini” è il titolo della storia di copertina, a firma della scrittrice Margaret Talbot, del numero di settembre del New Yorker. Talbot non fa riferimento alle battute di Vance sulle “gattare senza figli” di tre anni fa per mettere in discussione la sua personalità. Ma collega l'aumento del tasso di natalità all'eugenetica, ai timori per la sostituzione dei bianchi e - avete indovinato - ad Adolf. La reductio ad Hitlerum è viva e vegeta al New Yorker:
Nella Germania nazista, il governo istituì nuove e severe sanzioni per l'aborto e distribuì medaglie alle madri sposate “geneticamente sane” di “sangue tedesco”: bronzo per quattro figli, argento per sei e oro per otto. Gli eugenisti americani incoraggiavano le famiglie bianche geneticamente “più in forma” - più numerose sono, meglio è - con premi simili. Putin ora offre la medaglia di “Madre eroica” per le donne con più di dieci figli.
Perché i bambini sono diventati un indicatore di appartenenza politica? Bisogna fare più figli = estrema destra. Meno figli, va bene = il centro ragionevole. Vediamola in questo modo. Un bambino è un essere umano unico, una vita fatta per amare ed essere amata, un'anima destinata all'eternità. Per millenni, poeti e genitori hanno celebrato la gloria ardente dell'essere vivi. Noi, invece, abbiamo la sfortuna di vivere in un'epoca in cui i filosofi possono essere osannati per aver scritto un libro come Better Never to Have Been: The Harm of Coming into Existence (Meglio non essere mai nati. Il dolore di venire al mondo). È bizzarro. Quanto questo sia bizzarro è oggetto di un articolo del Wall Street Journal sul tasso di natalità della Corea del Sud. A giugno il presidente Yoon Suk Yeol ha lanciato l'allarme su una “emergenza demografica nazionale” per il bassissimo tasso di natalità della Corea del Sud. L'ha definita una “crisi esistenziale”. Il livello di sostituzione è di circa 2,1 figli per donna [nei paesi sviluppati]; il tasso di fertilità della Corea del Sud è di 0,72, il più basso al mondo. In Corea del Sud ci sono molti più cani da compagnia che bambini. Nel 2021 c'erano 1,65 milioni di bambini da 0 a 4 anni, mentre i cani sono circa 5 o 6 milioni. La disparità si riflette nelle vendite di passeggini per animali domestici. L'anno scorso, per la prima volta, le vendite di passeggini per animali domestici in Corea del Sud hanno superato quelle per i bambini. Eppure, nonostante il suo appello, il presidente Yoon Suk Yeol e sua moglie Kim Keon-hee hanno sei cani e cinque gatti nella loro residenza ufficiale - e nessun bambino. Il motivo per cui il numero di bambini sta diminuendo in tutto il mondo, in molte diverse culture e in circostanze economiche differenti, non è del tutto chiaro. Ma la strada da seguire non è, come sembra suggerire il New Yorker, quella di celebrare la mancanza di figli. - L’Elefante nella Stanza -
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‘Childless cat ladies’, Hitler, and President Yoon’s pets

by MICHAEL COOK – Why have babies become a marker of political allegiance?

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Nella copertina del numero di settembre del periodico statunitense The New Yorker si vede una donna seduta comodamente in poltrona con un libro in mano. Sul suo volto compare un sorriso compiaciuto, quasi di sfida. Unica compagnia: libri e gatti. Una frecciatina a J.D. Vance, candidato repubblicano alla vicepresidenza, che in un'intervista del 2021 a Fox News disse, riferendosi a Kamala Harris e ad altri futuri leader DEM, che le gattare senza figli non potevano rappresentare il futuro del Paese. Da allora, internet è pieno di post in cui le donne si mostrano con i gatti e si definiscono gattare senza figli. I negozi online vendono magliette con lo slogan America Needs Childless Cat Ladies e le sostenitrici di Harris organizzano riunioni Zoom a sostegno della campagna presidenziale con il nome di Cat Ladies. Al centro del dibattito troviamo la scelta di un crescente numero di donne di non cambiare le proprie abitudini di vita per fare spazio a un bebè, pur potendoselo permettere economicamente. Continua…
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La radice dei numeri sacri - II parte La seconda parte dell'approfondimento specialistico a cura della prof.ssa Giovanna Bruno "Le radici rappresentano, infatti, gli antenati, mentre i rami e le foglie simboleggiano le generazioni future. Tuttavia, l’albero della vita è collegato simbolicamente agli quattro elementi acqua, aria, fuoco e terra, che rappresentano rispettivamente protezione, risanamento, ringiovanimento, immortalità e sostentamento., simboleggiando la forza della vita stessa. Ora osservando attentamente l’immagine creata dalle Sefirot, emerge il segno dell’Ankh, l’antica chiave della vita egizia..." https://www.paginefilosofali.it/la-radice-dei-numeri-sacri-ii-parte-giovanna-bruno/
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La radice dei numeri sacri - II parte - Giovanna Bruno ⋆ Pagine Filosofali

(prosegue…)   La sacralità del numero nella cultura orientale. Che il numero sia divino non sono soltanto le fonti occidentali a dircelo; basti pensare alla matematica vedica, in quanto, riferendoci alla Kulpasutra (letteratura rituale) in essa sono contenute i Sulbasutra che forniscono indicazioni su come costruire un altare (sulba= misurare; sutra= filo, dalla radice indoeuropea […]

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Molti si chiedono perché occuparsi del passato quando il presente e il futuro sembrano molto più urgenti. Tuttavia, comprendere la storia non significa solo ricordare date ed eventi. Si tratta di comprendere la complessa trama di esperienze umane, comportamenti e decisioni che hanno plasmato il nostro mondo. Lo studio della storia fornisce preziose intuizioni sulla condizione umana, ci dota di capacità analitico-critiche e ci aiuta a fare scelte consapevoli per il futuro. Ecco perché è così importante. Nell’immagine: Antichi testi buddisti, Biblioteca del Monastero di Sakya, contea di Sa'gya, regione autonoma del Tibet.
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