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Rivoluzione Internazionale

Notizie e approfondimenti sulla lotta rivoluzionaria in Kurdistan e nel mondo da una prospettiva internazionalista. Condividi e partecipa!

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*CONTRO IL TERRORISMO SIONISTA* *DICIAMO "NO!" AL DDL 1660* Negli ultimi dodici mesi, stiamo assistendo a un genocidio sistematico del popolo palestinese, portato avanti dallo stato coloniale sionista con il supporto del colonialismo occidentale. Questo conflitto non è solo locale, ma il risultato di decenni di oppressione e violazioni dei diritti umani, che hanno ridotto Gaza a una prigione a cielo aperto. L’attacco sionista in Libano rappresenta un abominio senza precedenti, un’azione terroristica indiscriminata contro la popolazione civile, finalizzata a provocare una reazione della resistenza e ad estendere il conflitto. Recentemente, siamo stati accusati di tutto solo per il nostro impegno contro il colonialismo sionista e il suo terrorismo. Il 5 ottobre, come Giovani Palestinesi d’Italia, scenderemo in piazza anche contro il DDL 1660, una legge liberticida che intensifica la repressione delle lotte e del dissenso, sostenuta da un’opposizione parlamentare che ha contribuito a legittimare queste norme, talvolta perfino più restrittive del codice Rocco. *Ribadiamo il nostro sostegno alle fazioni della resistenza in Libano, Iraq, Siria e Yemen.* *Ci vediamo sabato 21 settembre al CAP contro il genocidio in Palestina, contro l'aggressione in libano e contro il DDL 1660.* *Sabato 21 Settembre 2024* *Ora: 11.00* *Luogo: Via Albertazzi 3r CAP* *SCENDIAMO IN PIAZZA A ROMA IL 5 OTTOBRE*
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🗞️Maysoon Majidi alla sbarra in un’aula piena di solidarietà Terza udienza ieri a Crotone. Reti antirazziste mobilitate per l’attivista curdo-iraniana https://ilmanifesto.it/maysoon-majidi-alla-sbarra-in-unaula-piena-di-solidarieta
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Maysoon Majidi alla sbarra in un’aula piena di solidarietà | il manifesto

Diritti (Italia) Terza udienza ieri a Crotone. Reti antirazziste mobilitate per l’attivista curdo-iraniana. Di Silvio Messinetti

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🔍Ancora scontri tra milizie ad Afrin occupata dalla Turchia La Turchia ha deciso di sciogliere la fazione del SNA Soqour al-Shamal (Falchi del Nord), ultima di una serie di manovre che mirano a smobilitare tutte le fazioni che potrebbero opporsi al riavvicinamento tra Turchia e regime siriano. Il rifiuto da parte di Soqour al-Shamal di smobilitare e cedere le proprie armi, i territori e di conseguenza i proventi di estorsioni, traffici e rapimenti, ha portato ad un'escalation delle violenze tra fazioni dell'Esercito Nazionale Siriano, struttura ombrello in cui la Turchia ha raggruppato varie milizie prima dell'invasione del Rojava nel 2019. Al momento la Turchia ha portato diversi carri armati ad Afrin e il Fronte Tukmeno sta ammassando forze per imporre lo scioglimento di Soqour al-Shamal. Tra le diverse fazioni di cui si registrano preparativi allo scontro c'è Hayat Tahrir al-Sham (HTS, ex Fronte al-Nusra) La situazione di terrore, violazioni dei diritti umani e impunità da parte della Turchia e le sue milizie nelle aree occupate era stata denunciata a Febbraio da Human Rights Watch nel report “Everything is by the Power of the Weapon”: https://www.hrw.org/report/2024/02/29/everything-power-weapon/abuses-and-impunity-turkish-occupied-northern-syria
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“Everything is by the Power of the Weapon”

The 74-page report, “Everything is by the Power of the Weapon: Abuses and Impunity in Turkish-Occupied Northern Syria,” documents abductions, arbitrary arrests, unlawful detention, sexual violence, and torture by the various factions of a loose coalition of armed groups, the Türkiye-backed Syrian National Army (SNA), as well as the Military Police, a force established by the Syrian Interim Government (SIG) and Turkish authorities in 2018, ostensibly to curb abuses. Human Rights Watch also found that Turkish Armed Forces and intelligence agencies were involved in carrying out and overseeing abuses. Human Rights Watch also documented violations of housing, land, and property rights, including widespread looting and pillaging as well as property seizures and extortion, and the failure of attempted accountability measures to curb abuses or to provide restitution to victims.

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📣 PRESIDIO CONFERENZA STAMPA ⚠️DDL 1660 = STATO DI POLIZIA, FERMIAMOLI ⚠️ 👉Venerdì ore 20 settembre ore 12, Piazza Capranica, Roma
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STATO PENALE DI POLIZIA Questa sera la camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza il Ddl 1660, col quale senza troppi giri di parole, si istituisce in Italia lo stato di polizia. 🔴 Il blocco stradale e quindi gli scioperi diventano reato penale con condanne fino a 2 anni di carcere; 🔴 le proteste in carcere o nei Cpr possono essere punite col carcere fino a 20 anni; 🔴 idem per chi protesta contro le grandi opere; 🔴 Anche la "propaganda" delle lotte è punibile fino a 6 anni, essendo considerata "terrorismo della parola"; 🔴carcere fino a 7 anni per chi occupa una casa sfitta o solidarizza con le occupazioni; 🔴 Fino a 15 anni per resistenza attiva 🔴 Fino a 4 anni per resistenza passiva (nuovo reato, ribattezzato "anti-Ghandi") 🔴 Facoltà per forze dell'ordine di detenere una seconda arma personale al di fuori di quella di ordinanza e al di fuori del servizio. 🔴 Carcere immediato anche per le madri incinte o con figli di età inferiore a un anno 🔴 Dulcis in fundo, si vieta agli immigrati senza permesso di soggiorno finanche l'uso del cellulare, vincolando l'acquisto della SIM al possesso del permesso. Tutto ciò col silenzio complice delle "opposizioni parlamentari", le quali al di là di un voto contrario puramente di bandiera non hanno mosso un dito per contrastare realmente le nuove leggi "fascistissime", peggiorative rispetto allo stesso codice Rocco. Anzi: su circa 160 parlamentari, al momento del voto a Montecitorio l'"opposizione" ne aveva in aula soltanto 91!!! Non solo: prima della votazione finale del Ddl, PD e 5 stelle hanno presentato alcuni ordini del giorno (recepiti dal governo) che impegnavano quest' ultimo ad incrementare la spesa per assumere nuovi agenti di polizia e di guardie penitenziarie: l'ennesima riprova di come, al di la di qualche sfumatura, nella sostanza siano tutti uniti nella direzione di un inasprimento dei dispositivi repressivi, funzionale alla guerra e all'economia di guerra, cioè di fatto all'introduzione di una vera e propria legge marziale! Ora la parola passa al senato, il quale sicuramente approverà in tempi brevi questa ignobile ed infame legge. Sosteniamo la Rete Liberi di Lottare- fermiamo insieme il Ddl 1660. Segui @ossrepressione
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10 giorni fa è comiciata la discussione alla Camera per l'approvazione del disegno di legge 1660: "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell'usura e di ordinamento penitenziario" presentato a gennaio a firma dei ministri Nordio (giustizia), Piantedosi (interno) e Crosetto (difesa) Questi gli articoli salienti del disegno di legge: Art. 1 – Introduce i nuovi reati, puniti con pene fino a 6 anni, di detenzione e/o diffusione di materiale inerente la preparazione o l’uso di armi e sostanze pericolose utilizzabili per non meglio precisate finalità di terrorismo, anche internazionale. Art. 7 – Prevede la revoca della cittadinanza italiana, entro 10 anni dalla sentenza definitiva, contro il cittadino condannato per terrorismo o eversione. Art. 8 – Introduce nel codice penale il nuovo art. 634 bis, che punisce il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui con la pena da 2 a 7 anni di reclusione sia per l’occupante sia per chi coopera con esso. La norma si aggiunge a quella prevista dall’art. 633 c.p., che punisce la occupazione abusiva di immobile, con la reclusione da 2 a 4 anni. Inoltre, viene introdotto nel codice di procedura penale il nuovo art. 321 bis, che dà alla polizia il potere di sgomberare immediatamente l’immobile occupato. Art. 10 – Introduce il potere del questore di disporre contro il cittadino l’allontanamento da una determinata area urbana fino a 48 ore. Si può quindi immaginare l’uso che ne verrà fatto prima di manifestazioni e cortei sindacali e politici. Allarga i casi di emanazione del DASPO urbano fino a prevedere il DASPO giudiziario, disposto dal giudice quale condizione per la concessione della sospensione condizionale della pena. Art. 11 – Ripristina la sanzione penale e non più amministrativa per il reato di blocco stradale. Introduce l’aggravamento della pena da 6 mesi a 2 anni a carico di coloro che effettuano un blocco stradale o ferroviario con il proprio corpo e con più persone riunite. E’ il manganello giudiziario per farla finita con scioperi operai e manifestazioni non autorizzate. Art. 12 e 13 – Sono norme mirate contro i Rom. Il primo abolisce l’obbligo per il giudice di rinviare la pena se la condannata è incinta o madre di un bimbo di età inferiore ad un anno, sicchè madre e figlio potranno finire in carcere a discrezione del magistrato. Il secondo punisce, con pene aggravate, non solo chi organizza l’accattonaggio, ma anche chi induca terzi a farlo. Art. 14 – Introduce l’aumento di un terzo della pena prevista per i reati di violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale (già prevista da 6 mesi a 5 anni), se il fatto è commesso contro un ufficiale o agente di polizia, vietando al giudice di considerare prevalenti le circostanze attenuanti rispetto a tale nuova aggravante. Art. 15 – Prevede che si proceda d’ufficio – e non più su querela di parte – nel caso di lesioni personali lievi o lievissime a danno di ufficiali o agenti di polizia in servizio, punite con pena da 2 a 5 anni. Art. 20 – Autorizza ufficiali e agenti di polizia a portare armi senza licenza, anche quando non sono in servizio. Queste tre norme corazzano e scudano l’azione violenta in servizio e l’eventuale uso di armi fuori servizio da parte di 300.000 ufficiali e agenti di polizia (provenienti da Polizia, Carabinieri, Finanza, Polizia Locale) contro i cittadini. Art. 18 e Art. 25 – L’art. 18 introduce: a) la nuova aggravante del reato di istigazione a disobbedire alle leggi (art. 415 c.p., che prevede una pena fino 5 anni), se viene commesso all’interno di un carcere dai detenuti o anche mediante comunicazioni dirette a persone detenute; b) il nuovo art. 415 bis c.p., che punisce con la reclusione fino ad 8 anni “chiunque, all’interno di un istituto penitenziario, promuova, organizzi o diriga una sommossa con atti di violenza o minaccia, di resistenza anche passiva all’esecuzione degli ordini o con tentativi di evasione, commessi congiuntamente da tre o più persone”. Le pene possono
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XIX Legislatura - Lavori - Progetti di legge - Scheda del progetto di legge

Camera dei deputati - XIX Legislatura -

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essere aumentate, in determinati casi (lesioni personali, uso di armi, ecc.) fino a 20 anni. L’art. 25 completa le suddette norme con la previsione dell’esclusione dei detenuti istigatori o ribelli (anche passivi!) dai benefici penitenziari, equiparandoli a mafiosi e terroristi. Art. 19 – Applica quanto previsto dall’art. 18 per i detenuti in carcere contro i migranti ristretti nei CPR, confermandone la natura carceraria. Questa normativa annulla qualsiasi diritto dei detenuti e li annichilisce ad esseri senza dignità, sottoposti all’imperio e arbitrio assoluti e al ricatto permanente del personale penitenziario. Art. 23 – Il governo Renzi aveva già concesso, con il decreto-legge n.7/2015, ai funzionari e agenti dei servizi segreti, infiltrati in associazioni terroristiche o eversive, l’immunità penale nel caso di compimento di reati associativi per finalità di terrorismo. La norma, che era transitoria e più volte prorogata, diventa ora permanente e prevede l’estensione dell’immunità penale per la direzione ed organizzazione di associazioni terroristiche, anche internazionali, ed eversive dell’ordine democratico, nonché nel caso di fabbricazione o detenzione di ordigni o di materiale con finalità di terrorismo. Si passa così dalla figura dell’agente infiltrato a quella dell’agente provocatore, o – peggio ancora – dell’organizzatore di attentati e stragi. Inoltre parifica la cannabis light a quella non light, vietando quindi la coltivazione e il commercio di infiorescenze anche di cannabis con thc inferiore allo 0.2 per cento. Una possibilità che avrebbe gravissime ricadute su tute le imprese del settore. qui un commento congiunto di Antigone e Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione deposistato alla camera a maggio 2024
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XIX Legislatura - Lavori - Progetti di legge - Scheda del progetto di legge

Camera dei deputati - XIX Legislatura -

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Azioni in Svizzera: No all'esecuzione, sì alla vita libera. Jin jiyan Azadî! "In solidarietà con le nostre compagne e i nostri amici del movimento Jin Jiyan Azadi abbiamo installato un enorme striscione sulla collina della città di Zurigo. No all'esecuzione, sì alla vita libera. Jin Jiyan Azadî!".
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