Cerchio ed ellisse, l'esperimento e condizionamento del XX secolo
Pavlov condusse altri esperimenti, forse un po’ meno famosi. Uno di questi consisteva nell’insegnare ai cani a distinguere un’ellisse da un cerchio. Gli animali erano addestrati a premere due diversi bottoni a seconda della figura mostrata, pena per l’errore o la mancata risposta: dolore. Una scossa elettrica.
L’esperimento, nonostante la barbarie e il cinismo applicato, divenne molto interessante quando, volutamente, ai cani vennero mostrate ellissi sempre più simili a cerchi, al punto che era quasi impossibile distinguerli.
Di fronte a questo tranello, sorprendentemente, i cani svilupparono 3 comportamenti principali:
1. Catatonìa (ovvero disarmati dall’impossibilità di scegliere correttamente, i cani smettevano di rispondere e accettavano il dolore).
2. Paranoia (pur di riuscire a dare la risposta corretta, i cani ricorrevano a diverse metodologie e stratagemmi assurdi e palesemente inefficaci con una foga ed un rigore paranoico).
3. Forme di schizofrenia (risposte casuali senza logica).
Questi comportamenti artificialmente indotti accompagnavano l’animale anche successivamente ai test mostrandone gli effetti nelle relazioni sociali con gli altri cani e con l’uomo: diventavano apatici, si isolavano, oppure diventavano iperattivi, aggressivi.
Proviamo per un secondo ad immaginare di applicare questo esperimento alla nostra società. Che cos’è che ha ridotto i cani in quello stato? La privazione di una scelta sicura derivata non da una privazione di libertà, ma ottenuta con la manipolazione delle opzioni di scelta. L’impossibilità di distinguere che cosa poteva causare loro sofferenza e cosa invece poteva salvarli. Che cosa servirebbe, quindi, per produrre lo stesso risultato sulla popolazione? Cioè, senza apparentemente ledere alcuna libertà individuale, riuscire ad inibire la libertà di scelta attraverso l’impossibilità di determinare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è bene e ciò che è male?
Beh, pensandoci bene… la nostra società è stracolma di organismi, leggi, mass media che si occupano proprio di ottenere questo. Come ha detto qualcuno: “tutto è capovolto. Tutto è sottosopra. I dottori distruggono la salute, gli avvocati distruggono la giustizia, le università distruggono la conoscenza, i governi distruggono la libertà, i media principali distruggono l’informazione e le religioni distruggono la spiritualità.” Non si può riassumere in modo migliore la nostra società.
Pensate solo al fatto che oggi muoiono più persone per errate cure mediche che per malattie. Che il capo di una delle più famose religioni che predica la povertà è ricoperto d’oro. Che lo stato ripudia l’omicidio e la guerra ma chiama eroi i soldati che manda a combattere per scopi tutt’altro che umanitari e non spende una parola per chi invece le vite le salva. Potrei andare avanti all’infinito. La nostra società è piena di ellissi che assomigliano a cerchi e noi facciamo la fine dei cani pavloviani. Impauriti, spaventati, oppure incazzati fino alla pazzia… ma comunque sempre apparentemente liberissimi di scegliere.
In realtà è molto difficile portare qualcuno a fare del male. E’ molto più semplice ingannarlo e insegnargli cosa è bene e cosa è male in modo confuso o pilotato.
…E poi c’è la rete della divisione. Perché se un’arma contro la popolazione è quella di demolirne i principi e rovesciare gli opposti, un’altra è quella dell’omologazione, dell’etichetta. È riuscire a mettere l’una contro l’altra persone che la pensano alla stessa maniera.
La massima espressione di questo trucchetto è la politica e l’invenzione del concetto “destra” e “sinistra”. Sono riusciti a creare queste due etichette così potenti e omologanti che sono diventate il cardine del nostro paese. E non solo.
Massy James